Ritorna Prisma, la serie TV – viaggio alla scoperta di sé
Abbiamo lasciato i protagonisti di Prisma con poche o nulle sicurezze; tradimenti, sesso, orientamento sessuale, identità di genere, disabilità, sentimenti, cyber bullismo, revenge porn: temi affrontati con delicatezza e senza alcun pregiudizio.
Abbiamo terminato la prima stagione con la rivelazione shock di Andrea riguardo la sua vera identità a Daniele, sua crush digitale, il quale era del tutto ignaro che il suo interlocutore fosse un uomo e non una donna come lui pensava e come le foto online lasciavano intendere.
La seconda stagione riprende con dei protagonisti più maturi, più consapevoli di sé, ma con lo stesso carisma che li ha contraddistinti dal primo episodio fino all’ultimo.
La serie Prisma, ideata da Alice Urciuolo e Ludovico Bessegato – già regista e sceneggiatore della serie Skam Italia, è una di quelle serie che rimane dentro: o la si ama o la si odia; ma è davvero difficile odiare i suoi giovani protagonisti e i loro problemi, che sono i problemi di tutti noi…
ALLERTA SPOILER!
I fratelli gemelli Marco e Andrea intraprendono percorsi di auto-scoperta che influenzano profondamente anche la loro comitiva. Andrea, Daniele, Carola, Akemi, Nina: ognuno di loro vive conflitti personali e si spoglia dai pregiudizi, dalle catene…
“Noi eravamo fra quelli chiamati
contro natura. Il nostro esistere
ribaltava e distorceva le leggi
del creato. Ma come potevamo
noi, rigogliosi nei nostri corpi
adolescenti, essere uno scarto,
il difetto di una natura
che non tiene? Ci convinsero,
ci persuasero all’autonegazione.
Da Dolore minimo di Giovanna Cristina Vivinetto
Coming out, un video intimo trapelato sul web, il coraggio di rimettersi in gioco e di essere da esempio per qualcun altro, la lotta contro la malavita e i problemi con la droga: durante tutto il corso della seconda stagione in Prisma alcuni rapporti – con gli amici, i genitori – vengono messi in discussione, mentre se ne instaurano dei nuovi, talvolta i migliori, più genuini, di quelli già presenti.
La stagione si conclude con una serie di eventi drammatici: una festa di Halloween che vede Andrea in serie difficoltà con la sua identità di genere e con un affare di droga che mette a repentaglio la vita di alcuni protagonisti.
L’effetto fiato sospeso lascia presagire una terza stagione. Noi tutti ci auguriamo che nel corso della prossima stagione i protagonisti tutti possano finalmente ritrovare o trovare sé stessi e la pace che desiderano. La seconda stagione di Prisma entra in punta di piedi in quella turbolenta fase della vita che è l’adolescenza, affrontando le problematiche contemporanee dei giovani e dei meno giovani come me che sono classe ’95.
ALCUNE CURIOSITÀ SULLA SERIE
• La serie tv è ispirata a “Dolore minimo” una raccolta di poesie scritta da Giovanna Cristina Vivinetto, che ha l’onore e l’onere di essere la prima raccolta poetica italiana ad affrontare il delicato tema della transessualità.
• La serie è completamente ambientata a Latina sulla costa del Lazio; sulla scelta del luogo il regista ha affermato che “è un luogo dall’identità sfuggente” e quindi adatta per mettere in scena le paure e i taboo del tema della fluidità di genere.
• È possibile guardare la seconda stagione e rivedere la prima su Amazon Prime Video, che è anche azienda produttrice del drama adolescenziale Prisma.
• “Beige”, “Ocra”, “Smeraldo”, “Marrone”, “Celeste”, “Ciano”, “Rosa” e “Nero”: sono questi i titoli degli otto episodi che compongono la seconda stagione di Prisma. Non colori base, classici, ma nuove sfumature, denominano la narrazione.
Antonietta Della Femina
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