Inside Out 2: un sequel degno di evoluzione
L’uscita di Inside Out 2 attira giovani e piccoli a sedersi in poltrona e godere di una buona visione.
Dal 19 Giugno sta padroneggiando i nostri cinema posizionandosi come primo in classifica per il suo numero di incassi!
Grazie ad Inside Out, conosciamo l’infanzia di Riley.
Sulla base di quanto sappiamo, viene naturale porsi delle domande:
- Cosa succede in Inside Out 2?
- Ci sono nuove emozioni nella vita di Riley?
- Cosa vuole insegnarci Inside Out 2?
Cosa succede in Inside Out 2?
In Inside Out 2 assistiamo al passaggio dall’infanzia all’adolescenza di Riley. Questa è la fase che spetta a chiunque di essere attraversata chiamata: pubertà.
È possibile collocare l’inizio di questa nuova età ad un determinato periodo della vita: il passaggio dalla scuola media alla scuola superiore. Quando cresciamo cambia la percezione della realtà.
“Perché?”: viene condizionata dalla nostra ricezione rispetto agli stimoli del mondo esterno. Dunque, è naturale interfacciarsi con nuove emozioni. I primi cenni di pubertà in Inside Out 2 sono esplosi a cavallo di una nuova occasione per Riley, ormai tredicenne. Riley, dovrà dimostrarsi all’altezza di entrare in squadra delle migliori giocatrici di Hockey.
Ci sono nuove emozioni nella vita di Riley?
L’adolescenza è alle porte e Riley prende conoscenza di nuove emozioni. Vedremo che Gioia, Rabbia, Tristezza e Disgusto dovranno fare spazio a:
- Ansia
- Noia
- Imbarazzo
- Invidia
Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza spiana la strada per affrontare la vita adulta. Sono in aumento le responsabilità, la competizione e il senso d’inadeguatezza. Ragion per cui hanno preso forma emozioni pressoché negative. Infatti – in parte – sembrano essere interpretati come “i cattivi” del film.
L’emozione predominante in Inside Out 2
Sebbene Gioia continui ad avere il ruolo da “protagonista”, Ansia ricopre un ruolo principale in Inside Out 2. Quest’ultima prenderà in gestione la vita di Riley.
Talvolta, più cresciamo e maggiore è l’apprensione. Capita di sentirsi bloccati in una bolla di pensieri ed inquietudini che dev’essere ben gestita. La sua mancata gestione – infatti – può radicare dentro di noi convinzioni errate che hanno conseguenze negative sullo svolgimento della nostra vita. Vedremo che accadrà proprio questo a Riley: mossa dalla preoccupazione di non essere all’altezza, si costruirà un ruolo (fittizio) che possa “garantirle” di sentirsi accettata.
Il futuro spaventa perché incerto e questo genera panico. Riguardo l’avanzamento di una situazione (come la partita decisiva di Hockey), innumerevoli ipotesi o dubbi fanno sì che Ansia prenda il pieno controllo della console.
Il personaggio manifesta la sua natura isterica e frenetica per mettere in scena la complessità di quest’emozione; la stessa che ha un aspetto dualistico: sia positivo che negativo.
Pensare che l’ansia possa avere una sua utilità è strano ma Inside Out 2 vuole mostrarci anche il lato “positivo” delle emozioni che siamo soliti identificare come “negative”.
Cosa vuole insegnarci Inside Out 2?
Inside Out voleva insegnarci l’importanza di non reprimere le proprie emozioni. Infatti, abbiamo visto che la gioia ha bisogno della tristezza e degli altri stati d’animo.
Stavolta, Inside Out 2 ci mostra l’ansia che è a comando della vita di Riley. La ragazza, sopraffatta dal peso che porta con sé, sembra essere in preda ad un inizio di attacco di panico.
L’accenno ad uno dei disturbi più comuni tra i giovani è stata un’iniziativa interessante.
Ci induce a chiederci: “L’ansia provoca sempre conseguenze tanto gravi?”: no, nasce come un’emozione che vuole proteggerci.
L’ansia sorge per gestire e/o prevenire eventuali sciagure.
Purtroppo ci lascia immaginare quasi sempre esiti negativi e demoralizzanti. Per evitare che le situazioni “supposte” terminano in malo modo, finiamo per attuare mezzi di difesa stressanti.
Cominceremo così a vivere in totale stato di apprensione, al punto da diventare vittima della pianificazione.
Nel momento in cui qualcosa ci sfuggirà di mano, il nostro corpo e il nostro cervello risponderanno andando nel panico.
Come mostra Gioia in alcune parti del film, sarebbe giusto accogliere l’ansia. Tenendo in considerazione però, anche i tanti esiti positivi che un compito, una partita o un esame potrebbero regalarci.
La Pixar ci ha regalato un altro dei suoi grandi lavori, continuando a fare breccia nella curiosità dei piccoli e dei grandi. Infatti, manterrà il film nelle sale cinematografiche per cento giorni.
Non perderti quest’occasione e corri al cinema!
Alessandra Lima