La cooperativa sociale Proodos presente alla 50esima edizione della Settimana sociale dei cattolici in Italia: “al cuore della democrazia”
Dal 3 al 7 luglio 2024 la Cooperativa sociale partenopea Proodos, insieme ad altri delegati di altre realtà del nostro stivale, è stata presente alla 50esima edizione della Settimana sociale dei cattolici in Italia, una full immersion “di studio per far conoscere ai cattolici il vero messaggio sociale cristiano”.
Nulla a che vedere con la religione e lo spirito; la Settimana sociale dei cattolici in Italia – dapprima Settimana sociale dei cattolici italiani – è un evento durante il quale vi sono riunioni e dibattiti dove si discute di problemi sociali, tra cui quelli relativi al mondo del lavoro, a ogni ordine e grado, sia autonomo che dipendente.
- La storia della Settimana sociale dei cattolici in Italia
La Settimana Sociale dei Cattolici in Italia è un’importante iniziativa della Chiesa cattolica italiana, con una lunga storia che risale alla fine del XIX secolo. Questa manifestazione rappresenta un momento di riflessione e confronto su temi sociali, economici e politici, alla luce della dottrina sociale della Chiesa. La prima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani si tenne nel 1907 a Pistoia, su iniziativa di Giuseppe Toniolo, un economista e sociologo cattolico, e di altri intellettuali e laici cattolici. Le Settimane Sociali nascono con l’intento di formare laici impegnati, promuovere il dialogo tra la Chiesa e la società civile, e affrontare temi di grande rilevanza sociale, economica e politica.
Le Settimane Sociali si sono tenute regolarmente fino agli anni ’30; durante il periodo fascista e la Seconda Guerra Mondiale, le Settimane Sociali subirono un’interruzione. Furono riprese nel dopoguerra, nel 1945, con una nuova enfasi sulla ricostruzione del paese e la promozione della democrazia e dei diritti umani.
- L’edizione 50 della Settimana sociale dei cattolici in Italia
Quest’anno la Settimana sociale dei cattolici in Italia si è svolta a Trieste, famosa per la sua Piazza Dell’Unita d’Italia. I lavori si sono aperti nella giornata di mercoledì 3 luglio con intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle ore 17: “La democrazia, in altri termini, non si esaurisce nelle sue norme di funzionamento, ferma restando, naturalmente, l’imprescindibilità della definizione e del rispetto delle “regole del gioco”. Perché – come ricordava Norberto Bobbio – le condizioni minime della democrazia sono esigenti: generalità ed eguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine, non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che queste possano, a loro volta, divenire maggioranza.
È la pratica della democrazia che la rende viva, concreta, trasparente, capace di coinvolgere. Quali le ragioni del riferimento all’alito della libertà parlando di democrazia? Non è democrazia senza la tutela dei diritti fondamentali di libertà, che rappresentano quel che dà senso allo Stato di diritto e alla democrazia stessa”. (Estratto dal discorso alla cerimonia di apertura; per leggerlo interamente clicca qui)
I temi di questa 50esima edizione sono molteplici e caldi: si è partiti dall’agricoltura e lo sviluppo sostenibile sino ad arrivare alla formazione professionale e alla cura della povertà, della marginalità e del welfare. Qui è possibile scaricare il programma completo.
I delegati di Proodos, cooperativa sociale a capo della nostra testata, sono presenti per testimoniare l’attività e la dedizione verso le problematiche sociali non solo di Napoli, ma di tutto il nostro paese. La 50esima Settimana Sociale dei Cattolici in Italia è stata pensata come un “laboratorio di partecipazione” aperto a tutti: non solo delegati, ma anche cittadini e cittadine, che con il loro esempio hanno voluto portare il loro contributo.
Due percorsi paralleli che hanno visto nelle Piazze di Trieste un punto di incontro: tavole rotonde, villaggi delle buone pratiche, giochi di partecipazione, il tutto volto al confronto e al ritrovare “il cuore della democrazia”.
Antonietta Della Femina
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