Sid e Nancy: storia di un amore controverso
di Lisa Scartozzi
Sid Vicious e Nancy Spungen: due personalità, ai nostri occhi, totalmente fuori dalle righe; due individui perfettamente coerenti con l’ondata punk che stava travolgendo Londra, se non fosse stato per la bizzarra carriera del bassista più acclamato della storia e per l’influenza, del tutto discutibile, che ebbe la bellissima Nancy su di lui.
Proprio per questo motivo, oggi, questa rimane una delle coppie più iconiche e discusse del panorama musicale.
Da un lato abbiamo John Simon Richie, in arte Sid Vicious, che entrò nei Sex Pistols come bassista solamente dopo l’abbandono di Glen Matlock. Egli aveva già alle spalle l’esperienza come batterista per i Siouxsie and The Banshees e, secondo alcuni, fu l’ideatore del pogo.
Dall’altro Nancy Spungen, la problematica ragazza che visse, forse, nell’epoca più adatta a lei: quella punk. Ogni gesto, ogni crisi trovava facilmente posto in un ambiente così movimentato e caotico come quello della Londra degli anni ’70 che fece, infine, da teatro a quello che divenne un amore tragico e drammatico.
Dietro la tenerezza dei gesti più infimi della coppia si nascondeva una primitiva innocenza: quella di essere vittime di un’infanzia crudele, che li ha raccolti e stretto a sé. Questa, fatta di visioni ed esperienze dannose, li ha condannati alla più dolorosa delle pene: vivere per sempre la stessa realtà. Si tratta di un’ingiusta eredità che li ha perseguitati rendendoli fragili ed estroversi, insieme compatibili.
È così che nasce l’amore più punk e maledetto della contemporaneità; un amore tenero e aggressivo, che ha commosso e disturbato la folla di fans e la critica attuale.
«Se solo non avesse conosciuto Nancy» è una delle frasi più frequenti che si sentono a riguardo. Davvero c’è chi crede che sia stata solo colpa di Nancy? Che sia stata lei a far sprofondare il suo amato lungo il tenebroso tunnel dell’eroina? A tal proposito volevo proporre un’altra, e reale, versione dei fatti.
Fu proprio la madre di Sid a procurargli la droga 24 ore prima di morire di overdose. Questa non è un’accusa, ma semplicemente un anello fondamentale della catena che serve a scagionare i bersagli più deboli, contro cui la maggioranza da anni si scaglia.
Dunque ci sarebbe da riflettere molto sulla vicenda, ancora irrisolta, riguardo la coppia più enigmatica degli ultimi decenni.
Quelle serate trascorse ad abbandonarsi agli eccessi, quel coltello al Chelsea Hotel, lei inerme, un assassino senza nome né volto e il dolore troppo forte per andare avanti…
Fu certamente un amore controverso, del quale si potrebbe parlare e discutere per ore e ore.
Ma fu proprio il loro alone di indefinitezza che da tempo fa pensare a cosa li abbia resi davvero uniti, ammesso che mai lo siano stati.
Oggi la massa li ricorda insieme, come se singolarmente non fossero mai esistiti. Nonostante ciò, sorge il dubbio: Sid Vicious e Nancy Spungen sono mai stati davvero uniti? Se sì e se no, sotto quale punto di vista? È stata l’enfasi ad avvicinarli e la droga a tenerli vicino? È stato, dunque, un modo per sentirsi meno soli? Puro interesse? Immagine? Che Nancy abbia tentato di concludere una relazione malata, finendo accoltellata dal primo indiziato Sid Vicious? O che quest’ultimo, coi neuroni in gabbia, abbia assistito alla scena rimanendo impotente e realizzando tutto solo qualche ora dopo?
Potremmo anche dire che lui fosse follemente innamorato di lei e si fosse lasciato andare, per disperazione, solo pochi mesi dopo la sua morte.
Che siano davvero stati così innamorati l’uno dell’altra da condividere la cosa più preziosa che avessero: l’eroina. Si può credere anche a questo.
I baci ci sono stati, gli sguardi e gli abbracci anche. È tutto documentato da storiche foto. Foto coperte, però, da un’ombra di mistero. Come per dire: «Vedete un po’ voi cosa riuscite a capirci».
disegno di Sonia Giampaolo