Sephora Kids, le bambine ossessionate dall’apparenza
Il mondo è di chi appare: così nasce l’ossessione per il beauty nella generazione alpha (ossia i nati dopo il 2011, i figli dei Millennials), bambine e ragazzine che si comportano come lolite in miniatura.
Ciglia finte intrise di mascara, palpebre colorate, sfavillanti unghie in gel e labbra tinte di rosso: il mercato del beauty e del make-up, da sempre bulimico di acquirenti, sbarca nel cosmo della generazione alpha.
Le Sephora Kids sono delle bambine di otto-tredici anni che fanno incetta di prodotti cosmetici del tutto inadeguati per la loro pelle, come creme antirughe e idratanti, fondotinta, correttori e trucchi colorati, arrivando a spendere cifre da capogiro ma con il benestare di mamma e papà.
Non è quel gioco che tante bambine hanno fatto di nascosto, tra le mura domestiche, di imbrattarsi con i trucchi di mamma per assomigliarle. Si tratta invece di rendersi sensuali, appetibili e “belle” per mettersi in mostra, o di sviluppare una tecnica al pari di quella delle tanto famose make-up artist che pullulano sui social.
È dunque un fenomeno anche – e soprattutto – social, dato che i prodotti spesso vengono acquistati negli store online e il risultato del make-up viene condiviso con l’hashtag #sephorakids. Spesso queste bambine diventano a loro volta delle piccole influencer, passando da vittime a carnefici, alimentando un meccanismo perverso e malato che rappresenta un circolo vizioso di influenza negativa.
Per sommare i problemi ed avere un quadro d’insieme, l’age anxiety (ossia l’ansia di invecchiare) va di pari passo con la FOMO (fear of missing out, il terrore di rimanere esclusi dai trend del momento). Ma c’è anche un rischio per la salute delle bambine che, proprio per la loro giovane età, applicano sul viso prodotti aggressivi ed inadeguati per la loro pelle.
Siamo di fronte alla punta dell’iceberg di un fenomeno che trova le sue radici in un vecchio (e marcio) contesto sessista e nella tipizzazione di genere, un processo di sessualizzazione che vede sempre più bambine protagoniste. Bambine truccate da adulte, che sfilano in passarella o sfoggiano movenze sensuali ai saggi di danza, che hanno perso il diritto all’essere semplicemente infantili, bambine, innocenti.
Piccole lolite adultizzate, con atteggiamenti provocanti e fare sfidante verso un’adultità che percepiscono sempre meno lontana.
Elisabetta Carbone
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