Gli animali più strani al mondo, parte 2
Siamo abituati a pensare ai cani, ai gatti, ai pappagalli e ai conigli… ma quanti animali esistono al mondo di cui ignoriamo l’esistenza? Continuiamo la nostra rubrica…
Ecco la seconda parte:
Cinghiale babirussa
Il babirussa di Sulawesi (Babyrousa celebensis Deninger, 1909) è una specie del genere Babyrousa originaria di Sulawesi e di alcune isole vicine (Lembeh, Buton e Muna), in Indonesia. Come le altre specie appartenenti al genere, la specie è caratterizzata da due paia di grandi zanne composte da canini ingrossati. I canini superiori penetrano nella parte superiore del muso, curvando all’indietro verso la fronte. Il babirussa di Sulawesi è minacciato dalla caccia e dalla deforestazione che devastano Sulawesi.
Il nome comune ed il nome scientifico sono diverse trascrizioni del suo nome locale, che tradotto letteralmente significa “maiale-cervo” (dall’indonesiano Babi ossia “maiale”, e rusa ossia “cervo”) in riferimento alle grandi zanne del maschio che ricordano i palchi dei cervi.
Le varie specie di babirussa differiscono tra loro per caratteristiche morfologiche quasi irrilevanti. Il babirussa di Sulawesi misura dagli 85 ai 110 centimetri (33-43 pollici) dalla punta del muso fino alla coda, un’altezza al garrese di 65–80 cm, per un peso massimo di 100 kg (220 libbre). Hanno un corpo tondeggiante con zampe relativamente lunghe e sottili. L’animale è quasi completamente glabro, rivelando la sua pelle grigiastra, rosata sul ventre, ad eccezione di un ciuffo di peli sulla punta della coda. Nei maschi, i canini superiori sono relativamente lunghi e spessi e fortemente ricurvi, emergendo ai lati della bocca verso l’alto, sovrastando il muso, mentre i lunghi canini inferiori emergono dai lati della bocca. I canini superiori possono crescere all’indietro talmente tanto da arrivare persino a penetrare il cranio nei maschi, a meno che non vengano rotti o smussati dall’animale.
Questa specie è originaria di Sulawesi e di alcune isole vicine (Lembeh, Buton e Muna), Indonesia. Il suo habitat sono i sottoboschi delle foreste tropicali, i canneti e le rive di fiumi e laghi, particolarmente ricchi di piante acquatiche, dove la sua pelle per lo più glabra, screziata di colore grigio e marrone gli conferisce un certo grado di mimetizzazione.
Clamidoforo troncato
Il clamidoforo troncato (Chlamyphorus truncatus Harlan, 1825) è un armadillo della famiglia Dasypodidae, diffuso in Sudamerica, dove è noto col nome di pichi ciego. È l’unica specie del genere Chlamyphorus.
Misura 13-15 cm, più 4-5 cm di coda.La testa, il ventre ed i fianchi sono ricoperti da una pelliccia morbida e fine di colore biancastro: la coda è nuda, appiattita e rigida e nella parte terminale somiglia ad un cucchiaio.Gli occhi e le orecchie sono assai ridotti.Gli arti anteriori sono muniti di robusti artigli adatti allo scavo. Possiede sul dorso una corazza giallognola formata da 24 piastre cornee che cominciano dalla fronte e continuano fino alla parte posteriore del corpo, che si tronca bruscamente (da qui il nome truncatus della specie) ed è protetta da uno scudo verticale. La corazza è solo blandamente saldata allo scheletro (zone di maggiore saldatura si trovano sulla testa e sull’apofisi spinale).
Diffuso principalmente nella parte centro-occidentale dell’Argentina e nella fascia di deserto ai piedi delle Ande: predilige le zone pianeggianti sabbiose o pietrose con rada vegetazione.
Le sue abitudini sono simili a quelle della talpa: il clamidoforo, infatti, è un animale fossore, che esce dalle sue gallerie sotterranee solo al tramonto.Le sue sortite notturne sono facilmente individuabili, poiché il clamidoforo lascia come orme due strette scie parallele.
Gazzella giraffa
La gazzella giraffa è un animale dall’aspetto davvero bizzarro e viene chiamata così per via del suo collo lungo che ricorda molto quello di una giraffa.
Non tutti conoscono la gazzella giraffa, ossia una specie di antilope molto strana che entra a far parte della categoria degli animali più misteriosi del nostro pianeta. Si tratta di una specie di gazzella dalle caratteristiche uniche nel suo genere, nota con il nome scientifico Lithocranius walleri oppure chiamata comunemente Gerenuk.
La gazzella giraffa si trova nei territori dell’Africa e il suo collo è particolarmente lungo: grazie a questa caratteristica infatti viene spesso considerata molto simile alla giraffa poiché riesce a raggiungere anche gli arbusti più alti e cibarsi di varie tipologie di foglie.
Nella stagione degli amori il collo degli esemplari maschi diventa molto più robusto tanto da superare un metro di altezza al garrese e un peso che si aggira intorno ai 50 chili. Questo animale dall’aspetto buffo ha un colore simile alle altre specie di antilopi, ossia tendente al rossastro mentre la parte del ventre e del petto assume delle tonalità più chiare. I maschi, a differenza delle femmine, sono dotati di corna che hanno dimensioni molto ridotte.
Anche se ha un collo molto lungo, la gazzella giraffa deve affrontare numerosi ostacoli durante i suoi spostamenti: infatti quando vuole fuggire dall’attacco dei predatori può avere serie difficoltà a causa del collo lungo che potrebbe causare delle collisioni contro alberi e vegetazione fino a compromettere la sua fuga.
Per questo motivo, la gazzella giraffa tende ad essere molto attenta durante i suoi spostamenti o quando deve fuggire onde evitare che il collo lungo possa incastrarsi tra gli arbusti, pertanto è solita prediligere le aree dove la vegetazione è meno fitta.
La gazzella giraffa è in realtà un animale molto raro e difficile da avvistare: anche se si contraddistingue dalle altre specie di antilopi per via del suo collo particolarmente lungo, è solita assumere gli stessi comportamenti ed abitudini delle altre. Tuttavia tende ad essere poco curiosa e molto schiva e diffidente, motivo per cui non è facile imbattersi nella sua presenza.
Eupleride fossa
Il fossa (Cryptoprocta ferox) è un mammifero appartenente alla famiglia degli Eupleridi.
Il fossa è una specie endemica del Madagascar ed è considerato il più grande ed il più temibile predatore presente nello Stato insulare. Proprio per questo è noto come il re del Madagascar!
A prima vista si potrebbe pensare che il fossa sia un felide, ma in realtà possiamo dire che si tratta più di una grossa mangusta. Non a caso il fossa fa parte del sottordine dei Feliformia, ovvero un sottordine che include appunto carnivori in qualche modo simili ai felini. Il fossa è una specie endemica del Madagascar.
La specie popola esclusivamente le zone boscate dell’isola, non si avventura volentieri nelle zone prive di alberi. Proprio per questo la specie è minacciata di estinzione a causa della grande deforestazione che sta subendo il Madagascar (al momento si stima che i fossa esistenti siano meno di 3000).
In Madagascar è diffuso in ogni tipo di habitat (dove siano presenti alberi), dalle foreste pluviali e orientali alla foresta decidua occidentale alla foresta spinosa del sud, spingendosi anche oltre i 2500 m di altitudine in montagna. Totalmente assente negli altopiani centrali che sono completamente disboscati.
I maschi hanno dimensioni leggermente maggiori delle femmine, poiché raggiungono circa 80 centimetri di lunghezza (mentre le femmine raggiungono i 70 centimetri). La coda può misurare quasi un metro, mentre il peso per gli individui maschi è di circa 10 chili e per le femmine di 7 chilogrammi.
Il pelo è corto, rossiccio, fulvo o marrone. La testa è piccola rispetto al resto del corpo allungato e muscoloso, caratteristica che condivide con le manguste. Presenta grandi orecchie rotonde, il tartufo scuro e occhi sporgenti di colore marrone che gli permettono di vedere meglio di notte. Il fossa ha anche lunghi baffi su tutto il viso.
Le zampe sono dotate di artigli retrattili – come felini – e le loro gambe “nude” permettono loro di aggrapparsi facilmente a rocce o rami.
Una peculiarità del fossa sono i suoi genitali esterni: i maschi presentano un pene che si estende tra le zampe anteriori, mentre le femmine mostrano una “mascolinizzazione transitoria” (fino a due anni) perché presentano un clitoride ingrandito che può essere scambiato per uno pseudopene.
Il fossa è un animale solitario e risulta essere più attivo di notte. È un eccellente arrampicatore e può arrampicarsi sugli alberi e scendere a testa in giù, salta anche da un albero all’altro con facilità (ha una lunga coda che viene utilizzata per l’equilibrio mentre si muove rapidamente sugli alberi).
Lucia Russo
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