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Skopas di Paro, scultore di sentimenti

Skopas vissuto nel IV secolo a.C fu uno scultore e architetto greco, che godette in vita di notevole fama, chiamato a lavorare sui più importanti monumenti costruiti in quel tempo.

Nativo di Paro, visse tra il 417 e il 330 a.C, le fonti ci tramandano poche notizie biografiche su di lui e scarse sono le testimonianze delle sue opere originali giunte fino a noi.

Le fonti ci informano che fu considerato tra i grandi maestri dell’arte classica, capace di imprimere emozioni alle sue sculture e per questo celebre nell’antichità.

Poco conosciamo dei suoi inizi e della sua attività presso le botteghe degli scultori del tempo, dovette con buona probabilità prendere parte alla realizzazione delle sculture del frontone del tempio di Atena Alea a Tegea e fu chiamato a realizzare una parte del sontuoso fregio sull’Amazzonomachia, che decorava il Mausoleo di Alicarnasso. 

Un’opera in particolare di Skopas, sicuramente attribuibile a lui, ha da sempre affascinato e colpito, la Menade Danzante.

Databile intorno al 330 a.C è una piccola statua di 45 cm di altezza, giuntaci danneggiata e mancante di alcune parti, l’opera è in marmo, ma è una copia di età successive, oggi conservata al museo di Dresda e chiamata per questo anche Menade di Dresda.

L’arte di Skopas è caratterizzata dal forte impegno che lo scultore ha usato nel cercare di far trasparire sui volti e nei movimenti delle sue creazioni i sentimenti dei suoi personaggi, con espressioni particolarmente accentuate.

La menade coinvolge lo spettatore nella sua danza sfrenata, il corpo infatti si presenta incurvato, colto nel forte movimento in cui le menadi si lanciavano durante i loro rituali in onore di Dioniso, descrive un arco in cui si incurva e la veste, particolarmente curata con le sue pieghe, si apre lasciando intravedere una parte della gamba. 

In questa danza le emozioni spiccano sul volto della giovane donna, colta in un impeto, rappresentate grazie ad un sapiente gioco di luci e ombre, realizzate attraverso una forte incisione dei tratti del volto, che rendono lo sguardo e i lineamenti particolarmente intensi.   

È a questa intensità che mira Skopas, a donare al fruitore delle sue opere una totale immersione nei momenti di amore, gioia e turbamento, che vivono i personaggi che rappresenta, riuscendo perfettamente nel suo intento, tanto da fare di questo pathos il motivo conduttore di tutta la sua produzione, che consente di riconoscere il suo stile, la sua firma.

La sua quindi è un arte di sentimenti, tra i più approfonditi del mondo classico, che rendono uniche e apprezzate le sue opere. 

Beatrice Gargiulo

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Beatrice Gargiulo

M. Beatrice Gargiulo, studentessa di archeologia, ama l’arte, la storia e dedicare il tempo libero alla lettura.
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