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L’oroscopo ci è andato in testa: Sophia Loren, l’eleganza e la passione del segno della Vergine

Le persone nate sotto il segno della Vergine sono famose per essere maniache del controllo, ossessionate dal lavoro, tanto ambiziose da essere feroci e determinate al punto da essere di coccio.

Non saprei dire riguardo alle manie di controllo, ma per quanto riguarda la dedizione al lavoro, l’ambizione e la determinazione, credo siamo tutti d’accordo nel dire che nel caso di Sophia Loren è tutto giusto.

E poiché proprio oggi, 20 settembre, compie 90 anni, non potevo che scegliere lei come personaggio del mese di settembre.

Quello che più fa incazzare delle persone Vergine è proprio il fatto che sembrano avere sempre tutto sotto controllo: sanno quello che vogliono, sanno scegliere i loro obiettivi e perseguirli con passione, dedizione e anche quando ossessionano lo fanno con la tranquillità e la pace di chi sta facendo una passeggiata in riva al mare al tramonto. 

È stato così per Sophia Loren, che da ragazzina si è messa in testa di voler fare l’attrice e ha finito per vincere due Oscar, cinque Golden Globe, un BAFTA, undici David di Donatello e altri premi che non so quanto abbia senso contare, anche se sono sicura che lei li conta ogni giorno. Perché, quando una Vergine si mette a fare una cosa la vuole fare meglio di tutti e molto spesso ci riesce. Ci riesce perché non farlo non è un’opzione disponibile e lavorerà quanto più duramente possibile per raggiungere i suoi scopi. Sophia Loren lo dimostra: basti pensare che nella sua carriera ha lavorato in ottantasette film, di cui cinque solo nel suo primo anno di carriera. L’ultimo, La vita davanti a sé, ci ha recitato che aveva 86 anni. Insomma, non deve amare molto le vacanze e nemmeno la pensione. 

Il segreto del suo successo sta nell’estrema dedizione al lavoro. Indicativa a questo proposito è un’intervista fatta a Sophia Loren da Raffaella Carrà, in cui Carrà si lamenta della noia di dover passare ore in sartoria e Loren ribatte: «Bisogna avere pazienza. È normale passare ore in sartoria… quando è una cosa normale, la devi fare». In queste parole io percepisco tutta la flessibilità del cemento armato tipica del segno Vergine. 

ORGOGLIO NAPOLETANO

Ma Sophia Loren non è nata Sophia Loren, sia perché viene da una famiglia umile e complicata, oltre che assolutamente estranea al mondo del cinema, sia perché si chiamava in tutt’altro modo: Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, nata a Roma da Romilda Villani e Riccardo Mario Claudio Scicolone, un immobiliarista la cui famiglia nutriva una grande passione per i nomi chilometrici. I suoi genitori, però, non sono sposati, non vanno neanche troppo d’accordo e poco dopo la nascita della prima figlia si separano, per tornare insieme giusto il tempo di fare un’altra figlia e lasciarsi di nuovo. 

L’INIZIO DELLA SUA CARRIERA D’ATTRICE

Così, Sofia cresce a Pozzuoli, a casa dei nonni materni e ha sempre dichiarato: «Non sono italiana, sono napoletana». Sofia frequenta le magistrali, ma la sua passione è la recitazione e sua madre la incoraggia. All’epoca, spesso i talent scout erano nelle giurie dei concorsi di bellezza e così Sofia inizia da lì. Vince il primo concorso di bellezza a 15 anni e l’anno dopo, nel 1950, viene eletta Miss Eleganza. Il 1950 è anche l’anno in cui lei e sua madre si traferiscono insieme a Roma per cercare lavoro nel cinema. Qui, entrambe vengono scelte come comparse per il film “Quo Vadis”, segnando l’inizio della carriera di Sofia, che inizialmente adotta il nome d’arte Sofia Lazzaro.

«I miei sogni d’infanzia prendevano corpo negli schermi del cinema di Pozzuoli, fiabe, sogni e incantesimi e mi rimandavano a casa con un cuore pieno di desideri e di speranze». 

Più si avvicina al mondo del cinema più se ne innamora e la sua dedizione non passa inosservata. Tra il 1952 e 1953 gira ben tredici film, prende il nome d’arte di Sophia Loren e inizia a recitare con grandissime personalità del cinema dell’epoca, come Alberto Sordi, Totò, Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica e persino Charlie Chaplin

IL PREMIO OSCAR

Sophia Loren racconta di non aver mai avuto paura di affrontare situazioni difficili nel cinema e di non essersi mai tirata indietro anche quando si sentiva meno a suo agio. La famosissima scena dello spogliarello in “Ieri, oggi e domani”, ad esempio, l’ha messa seriamente in difficoltà. «Sembro una persona aggressiva, ma in realtà sono timida e quando ho saputo che dovevo spogliarmi non sono stata contenta». Perché si sa, è vero: quando una Vergine ti guarda lo fa con gli occhi di chi conosce a memoria tutti gli sbagli che hai commesso da quando sei venuto al mondo ad oggi e guarda il mondo con disgusto perché, se lo avesse creato lei, lo avrebbe fatto meglio, però nel profondo nascondono anche qualche debolezza umana. 

È stato proprio il film “Ieri oggi e domani” a farle vincere, a soli 28 anni, l’Oscar come migliore attrice protagonista, ma qualcosa che le faceva davvero paura c’era: la delusione di non riuscire. Sophia Loren non andò a Los Angeles durante la serata delle premiazioni. «Mi sono detta: se me lo danno svengo, se non me lo danno svengo lo stesso. È meglio se me ne sto a casa», ha raccontato. Il suo orgoglio non le avrebbe permesso di prendere con leggerezza la notizia del premio assegnato a un’altra e così semplicemente ha preferito rimanere a casa. 

«Quando ho saputo che avevo vinto, non ci credevo. Era la prima volta che succedeva nella storia del cinema che un’attrice vinca un Oscar per un film italiano», commenta in un’intervista. 

IL DESIDERIO DI UNA FAMIGLIA “NORMALE”  

Da bambina, Sophia si era sempre sentita diversa a causa della sua situazione familiare. Provava vergogna per il fatto che i suoi genitori non si fossero mai sposati e che suo padre non avesse mai riconosciuto sua sorella Maria. Quando girò il film Aida, diretto da Clemente Fracassi, Sophia Loren decise di rinunciare al milione di lire che aveva guadagnato per darlo al padre in cambio del riconoscimento ufficiale di sua sorella. Non poteva tollerare l’ingiustizia di vedere sua sorella portare soltanto il cognome materno.

Sophia ha conosciuto Carlo Ponti a 15 anni ed è stato l’unico amore di tutta la sua vita. Forse è stata proprio la difficoltà di crescere in una famiglia all’epoca giudicata “stramba” a spingerla a desiderare così tanto il matrimonio. Nonostante le difficoltà iniziali – Carlo Ponti era già sposato e fu accusato di bigamia – il loro matrimonio è stato davvero un “finché morte non vi separi”. Sophia ha pianificato con cura la maternità per poterla conciliare con la carriera, perché da perfetta Vergine, non avrebbe mai lasciato niente al caso. 

Insomma, Sophia Loren ci ha insegnato che, per noi comuni mortali, non ci sono molte speranze. Raggiungere la sua determinazione, eleganza e i suoi livelli di perfezionismo senza perdere la testa non è per tutti. Ma la cosa più sorprendente è che sia riuscita ad arrivare a 90 anni lavorando così tanto e nonostante tutto riesca ancora ad essere la persona più elegante della stanza. 

Nadia Rosato

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Nadia Rosato

Nadia Rosato, napoletana di nascita e di residenza. Laureata in Filologia Moderna. Ho la luna in gemelli. Il modo migliore per farmi fare una cosa è dirmi che non posso farla.
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