Tra lusso e storia: curiosità sul polo
Il polo è uno sport di squadra dove due formazioni di quattro giocatori, in sella a cavalli e muniti di stecche di bambù, si sfidano con l’obiettivo di mandare una palla di legno tramite due pali.
La sua storia è antichissima, infatti la prima partita registrata dalla storia fu giocata nel 600 a.C. tra turcomanni e persiani, e venne praticato da cavalieri stranieri, aristocratici italiani e diplomatici, i quali lo avevano imparato nei loro lunghi viaggi tra Cina, India, Gran Bretagna, Malta e Francia.
Si dice che sia la naturale evoluzione delle esercitazioni che la cavalleria eseguiva per l’addestramento al combattimento a cavallo durante le campagne militari. Infatti, il gesto che il giocatore compie facendo partire la stecca dall’alto verso il basso per colpire la palla è simile al fendente che si vibra con una sciabola da cavalleria.
Nell’antichità la palla veniva colpita con la parte tonda di minore spessore affinché ci fosse più potenza nel colpo, difatti attualmente è proibito colpire in questo modo.
Inizialmente praticato dai Persiani, il gioco del polo venne poi copiato e modificato dai Bizantini, i quali ne fecero grande uso. Questi costruirono uno stadio chiamato tzykanisterion dove poter giocare il polo, da loro chiamato tzykanion: questo stadio venne costruito nel Gran Palazzo di Costantinopoli dal basileus – cioè, l’imperatore, il re – Teodosio II.
L’imperatore Basilio, detto il Macedone, fu un grandissimo giocatore di questa disciplina mentre l’imperatrice Irene Sarantapechaina d’Atene non lo disprezzava. Invece, il re Alessandro era così appassionato del polo che si dice che morì per lo sfinimento in quanto giocò per troppo tempo. Anche Giovanni I di Trebisonda morì a causa del polo, ma questa volta per un incidente fatale.
Insomma, era così apprezzato che era inevitabile che sarebbe giunto fino a noi!
Difatti, il polo fu nel programma olimpico dal 1900 al 1936: nel 1908 e nel 1920 la nazionale britannica detiene il titolo olimpico mentre la nazionale argentina detiene quello del 1924 e 1936.
Oggigiorno la massima competizione internazionale di polo è la Coppa del Mondo, organizzata dalla Federation of International Polo – F. I. P.
Le regole sono state stilate affinché ci sia particolare attenzione alla sicurezza del giocatore e del cavallo: una delle più famose è “Linea della Palla”, una linea immaginaria che va dalla stecca che ha colpito alla posizione della palla. Questa linea viene tracciata così che il giocatore si avvicini in totale sicurezza alla palla.
La precedenza ce l’ha chi colpisce per primo la palla, mentre gli altri giocatori possono attraversare la linea della palla solo quando non creano una situazione di pericolo. Tanto è vero che la maggior parte dei falli sono a carico di quei giocatori che generano senza volerlo una condizione di pericolo attraversando questa linea.
Il polo ha anche il campionato del mondo “su neve”, che ha regole leggermente modificate dall’altro campionato, come per esempio la palla più grande di colore arancione e non in legno o plastica dura, cavalli ferrati con artigli da neve.
Questa disciplina ha un prestigio così elevato da aver da sempre suscitato le fantasie di scrittori e registi: difatti, nel famoso romanzo Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, il principale antagonista, Tom Buchanan, è un ricchissimo giocatore di polo di Chicago.
E voi, sapevate la storia del polo?
Irene Ippolito
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