Viaggiare in Regno Unito, da aprile servirà l’ETA
Non è lontano il Regno Unito, dall’Italia. Con un aereo, può essere più raggiungibile di Padova, così vicina all’Islanda (per qualcuno).
Eppure, dal 2 aprile 2025, nonostante la rapidità dei mezzi e i viaggi sempre più frequenti e brevi, arrivare in Gran Bretagna sarà un po’ più difficile.
A complicare i nostri programmi di viaggio in Regno Unito, non solo la richiesta del passaporto, primo effetto della tanto discussa e, forse, non troppo convintamente voluta, Brexit – conseguenza del referendum del 23 giugno 2016, in cui il 51,89% degli elettori britannici votò per lasciare l’Unione Europea – ma anche la necessità dell’ETA, autorizzazione elettronica di viaggio, simile all’ESTA, che serve per entrare negli Stati Uniti.
Dal 2 aprile del prossimo anno, infatti, tutti i cittadini europei che vorranno visitare o anche solo transitare (ad esempio nel caso di uno scalo di poche ore) nel Regno Unito, dovranno fare richiesta dell’ETA, già in vigore per alcuni Paesi del Medio Oriente, e dall’8 gennaio 2025, estesa anche a viaggiatori non europei.
Chi deve richiedere l’ETA?
Chiunque abbia intenzione di recarsi nel Regno Unito (Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda e isole), per motivi di turismo, studio o lavoro (brevi periodi convenzionati), senza limiti di età: bambini, adolescenti e adulti.
Come richiedere l’ETA?
Bisognerà compilare un modulo online, disponibile sul sito ufficiale del governo britannico, oppure scaricare l’applicazione UK ETA direttamente su cellulare. Una volta scaricato il modulo, o l’app, si seguiranno i passaggi: scattare una foto del passaporto; scannerizzare il proprio volto, tramite fotocamera, per procedere al riconoscimento facciale; rispondere a domande su residenza e altri dati richiesti e, infine, completare con il pagamento per il rilascio del permesso (10 sterline).
L’accettazione o meno della pratica avverrà entro tre giorni lavorativi. L’ETA potrà essere richiesta dal 5 marzo 2025 e avrà validità di due anni, con permesso di ingressi multipli per soggiorni non superiori a sei mesi, duranti i quali è vietata qualsiasi attività lavorativa non conforme o precedentemente comunicata. I motivi di permanenza sono: turismo, visita a parenti o amici, brevi periodi di studio. Per lavoro, è necessario fare richiesta dell’apposito visto.
Chi non ha bisogno di richiedere l’ETA?
Tutti coloro che possiedono già un visto o un permesso di studio, lavoro o permanenza stabile nel Regno Unito e chi possiede un passaporto britannico, irlandese oppure rilasciato nei territori britannici d’oltremare (Anguilla, Bermuda, Territorio Antartico Britannico, Territorio Britannico dell’Oceano Indiano, Isole Vergini Britanniche, Isole Cayman, Isole Falkland, Gibilterra, Montserrat, Isole Pitcarn, Sant’Elena, Ascensione e Tristan da Cunha, Georgia del Sud e Isole Sandwich Australi, Area delle Basi Sovrane di Akrotiri e Dhekelia, Turks e Caicos).
La risposta dell’Europa
Anche l’Unione Europea sta prendendo in considerazione la possibilità di adottare, a partire dal 2025, un sistema di controllo simile a quello previsto in Regno Unito e USA, con ETA ed ESTA: l’ETIAS, una domanda da compilare online e il pagamento di una tassa di circa 7 euro.
Stefania Malerba
Leggi anche: Viaggiare, 5 consigli utili per un viaggio low cost