Io come Pierrot
Superfici bianche e un abito a pois neri, immediatamente, mi rendono riconoscibile.
Quando mia mamma, per carnevale, mi vestì da Pierrot.
Ma dietro quella maschera, quella di Pierrot, di allegria apparente, si cela una profonda tristezza e un desiderio di amore e comprensione. In questo senso, Pierrot diventa un simbolo dell’anima umana, quella parte di noi che si sente spesso incompresa e sola. Un personaggio del teatro dei burattini e della tradizione del comico dell’arte, spesso rappresentato con il suo volto pallido e i suoi occhi tristi. Poetica e malinconica, io, lo sono sempre stata.
E quando ci penso, a Pierrot, non posso fare a meno di sentire una strana affinità con questo personaggio. La sua sensibilità e la sua vulnerabilità mi risuonano profondamente, riflettendo le sfide quotidiane e i sorrisi forzati che indossiamo nella vita di tutti i giorni. Come lui, anche io, talvolta, mi sento intrappolata in un mondo che sembra non comprendere le mie emozioni più profonde.
Pierrot rappresenta la ricerca di un amore che sfugge, un desiderio di connessione che spesso si perde nelle convenzioni sociali e nella superficialità delle relazioni moderne. La sua storia è una danza tra gioia e tristezza, un eterno andare e venire tra il riso e le lacrime. Anche noi, viviamo questa dualità. I momenti di felicità sono spesso seguiti da attimi di riflessione e malinconia, come se un velo di tristezza aleggiasse sempre su di noi.
In un mondo dove siamo spinti a mostrare solo la parte migliore di noi stessi, Pierrot ci ricorda l’importanza di abbracciare la nostra vulnerabilità. La tristezza, la solitudine e la ricerca di amore sono esperienze comuni e ci uniscono. Attraverso Pierrot, impariamo che non è necessario nascondere le nostre emozioni più profonde; al contrario, è attraverso di esse che possiamo trovare la vera connessione con gli altri. Così, io come Pierrot, cerco di esprimere la mia verità, di vivere in modo autentico, anche quando le lacrime minacciano di scorrere. Imparo che ogni giorno è un palcoscenico e che, indossando la mia maschera di Pierrot, posso ballare con la bellezza e il dolore della vita, accettando che entrambe le componenti sono essenziali per il mio viaggio umano. E, tra un sorriso e un pianto, trovo il coraggio di essere me stessa, imperfetta e autentica, perché io, sono proprio come Pierrot.
Francesca Scotto di Carlo
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Illustrazione di Francesca Scotto di Carlo