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Le note ballerine di Alessia e perché è importante saper stare fuori dalle righe

Alessia conosce tutte le risposte, ma quando viene il momento di tirarle fuori, i concetti iniziano a vorticarle in testa e lei non riesce più a distinguerli.

Lo sguardo duro della maestra mentre le rivolge parole di scoraggiamento fanno girare quel vortice ancora più veloce, e lo stesso fanno le risatine di Elena, la peggiore compagna di classe che ci sia.

Alessia ama suonare il piano ed è bravissima: è così brava che nessuno si è mai accorto che non sa leggere lo spartito. Ascoltando la melodia riesce a riprodurla, ma quelle macchioline nere non vogliono mai stare ferme e ballano su e giù per il pentagramma che non si vuole far capire.  

Alessia è la protagonista di Le note ballerine, edito da Risfoglia per la collana Piccoli mondi, un libro che dovrebbero leggere tutti i bambini, anche quelli che credono di essere già diventati adulti. Con un linguaggio semplice e toccante, Manuela Villa ci fa entrare nel mondo di Alessia, una giovane anima che molto presto ha incontrato frustrazione e solitudine.

Il mondo di Alessia si anima nelle illustrazioni di Sonia Giampaolo, che cattura i suoi sogni, le sue paure e le sue fantasie. I suoi disegni ci permettono di immergerci ancora di più nella mente della protagonista e ci mostrano la bellezza nel suo disordine e la dolcezza nel suo dolore.

Sin dalle elementari, Alessia vive l’angoscia del sentirsi diversa, affrontando il bullismo dei compagni e l’incomprensione degli insegnanti che scambiavano le sue difficoltà per pigrizia o per provocazioni. Rifugiarsi nei sogni diventa il suo modo per scappare da una realtà che la respinge, finché non incontra un’insegnante che finalmente non risponde con rabbia e umiliazioni alle sue difficoltà. È così che Alessia scopre di avere un disturbo specifico dell’apprendimento, la discalculia, e che è proprio quello che le confonde i numeri nella testa, le note sullo spartito e le lancette dell’orologio.

Con una semplicità che non è mai banalità, Manuela Villa – che nella prefazione ci dice: “ho voluto scrivere un romanzo sul disagio che vive chi ha il DSA perché lo vivo in prima persona e né conosco gli effetti”, esplora con tenerezza il tema delle difficoltà di crescere in una società che premia l’eccellenza e la performatività, togliendo ogni spazio a chi esce un po’ fuori dalla scatola. Alessia ha un amico, Massimo, e già il suo nome ci suggerisce quanto grandi siano le aspettative dei suoi genitori su di lui, che invece è così lento e diventa sempre tutto rosso. Ma chi ha deciso che, se non siamo tutto, allora non valiamo niente? E chi ha il diritto di farci sentire niente?

Alessia lo capisce: il tempo non è uguale per tutti, anche se vogliono farci credere che sia così. Il mondo prova continuamente a uniformarci, nei vestiti, nelle scelte e nel rendimento e quei sessanta secondi che compongono un minuto non sono altro che una casella inventata di sana pianta per mettere in ordine una vita che ordinata non sarà mai.

Questa storia è un abbraccio sincero per chi ha lottato e lotta contro le proprie insicurezze, perché Manuela Villa ci ricorda che a seguire i propri sogni non si sbaglia mai e che non si vive per accontentare gli altri. Alessia incontrerà una persona che le insegnerà il valore del tempo, non di quello scandito da quelle lancette che non riesce a seguire, ma del nostro tempo interiore: quello che solo noi possiamo giudicare speso bene o male. Alessia imparerà che l’unico vero ostacolo alla nostra felicità è lasciare che siano gli altri a decidere cosa vogliamo essere.

Le note ballerine è una melodia di speranza, un invito a non giudicare e non giudicarci sulla base di aspettative imposte dall’esterno e a coltivare la gentilezza verso noi stessi e verso gli altri.

Nadia Rosato

Illustrazioni di Sonia Giampaolo

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Nadia Rosato

Nadia Rosato, napoletana di nascita e di residenza. Laureata in Filologia Moderna. Ho la luna in gemelli. Il modo migliore per farmi fare una cosa è dirmi che non posso farla.
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