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Caso Menéndez: Netflix potrebbe cambiare la sorte dei fratelli?

Lyle ed Erik Menéndez, condannati nel 1996 per l’omicidio dei genitori José e Mary Louise Menéndez, potrebbero avere una seconda possibilità in tribunale.

Il procuratore distrettuale di Los Angeles, George Gascón, ha fissato per il 29 novembre un’udienza per valutare nuove prove che potrebbero dimostrare come i fratelli abbiano agito in risposta agli abusi del padre.

Ma cosa ha spinto il procuratore a riesaminare un caso chiuso da decenni?

 “Monsters”: la serie Netflix che riaccende l’interesse sul caso Menéndez

Netflix ha rilasciato la seconda parte del progetto Monsters, dedicata ai fratelli Menéndez e firmata da Ryan Murphy e Ian Brennan. Dopo il successo della prima parte con Dahmer, questa nuova stagione esplora il dramma personale e le dinamiche familiari che avrebbero condotto i Menéndez a compiere il crimine. La serie quindi, non si limita ai dettagli dell’omicidio ma scava nelle motivazioni e nei traumi dei due fratelli, riportando alla luce le presunte tensioni emotive che potrebbero aver guidato le loro azioni. Questo ritratto psicologico ha alimentato un dibattito pubblico che divide ancora una volta l’opinione: i Menéndez sono assassini spietati o vittime di un contesto familiare estremamente abusante?

Un passato di abusi, violenza e l’omicidio: la drammatica notte del 20 Agosto 1989

La tragica storia del caso Menéndez inizia il 20 agosto 1989, quando Erik e Lyle chiamano la polizia per denunciare il ritrovamento dei genitori morti nella villa di Beverly Hills. José Menéndez, potente dirigente della RCA, e sua moglie “Kitty” erano stati brutalmente assassinati. I fratelli affermarono di aver trovato i corpi al rientro, ma il loro comportamento successivo – spese folli e un distacco emotivo apparente – sollevò immediatamente sospetti. Infine, la confessione di Erik a uno psicologo, in cui rivelò gli abusi subiti, portò all’arresto dei due nel 1990.

Gli avvocati di Erik e Lyle hanno sempre sostenuto che i due fratelli fossero vittime di abusi psicofisici e sessuali da parte del padre fin dalla giovane età. Anche alcuni familiari, come la cugina Diane Vander Molen, testimoniarono che Kitty fosse a conoscenza degli abusi senza mai intervenire. Tuttavia, durante il secondo processo, la maggior parte delle testimonianze sugli abusi venne scartata, portando così alla condanna definitiva.

29 Novembre 2024: quali cambiamenti potrebbe portare l’udienza?

L’udienza del 29 novembre sarà un momento decisivo per il futuro dei Menéndez. La difesa presenterà la lettera di Erik e la testimonianza di Roy Rosselló, ex membro della boy band Menudo, che ha accusato José Menéndez di molestie, come prove cruciali per riaprire il caso. Sebbene Gascón abbia dichiarato che nessuna di queste informazioni è stata ancora verificata, la nuova attenzione mediatica e l’impatto della serie Monsters, con anche l’imminente documentario The Menéndez Brothers su Netflix, hanno riacceso il dibattito pubblico sul caso, sollevando domande che vanno oltre la cronaca nera e toccano temi di abuso, trauma e giustizia.

Dopo oltre 35 anni, il caso Menéndez è ancora al centro dell’attenzione. Resta da vedere se le nuove prove saranno sufficienti per giungere a una revisione della condanna e, forse, alla libertà per Erik e Lyle Menéndez. Dunque il destino di questi ragazzi potrebbe cambiare grazie ad una piattaforma streaming?

Arianna D’Angelo

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Arianna D’Angelo

Arianna, classe ‘98. Mi piacciono le arti visive e musicali. Per me scrivere è esternare il mio mondo interno raccontando ciò che mi appassiona. L’Arianna del mito greco liberò Minosse con il suo filo e io con la mia scrittura libero il mio mondo e ve lo racconto.
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