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Banksy a Napoli: l’arte ribelle protagonista all’Arena Flegrea

La città di Napoli accoglie l’arte provocatoria di Banksy con una mostra che mette in luce il legame tra l’arte contemporanea e la città partenopea.

Tra murales – come la celebre Madonna con la pistola e istallazioni, l’esposizione invita i visitatori a immergersi nel mondo del misterioso e influente street artist, che ha un legame particolare con Napoli: un incontro di ribellione e poesia nella città che vive attraverso l’arte. 

Lo scorso 11 ottobre presso l’Arena Flegrea indoor alla Mostra d’Oltremare è stata inaugurata la mostra “The World of Banksy – The immersive experience”: la mostra resterà in esposizione fino al 4 maggio 2025. 

Dopo Barcellona, Milano, Parigi, Bruxelles, Lisbona, Budapest, Cracovia e Dubai, con oltre 2 milioni di visitatori, la mostra – curata da Artful Events Collective (non approvata, né autorizzata da Banksy) – approda a Napoli: oltre 120 le opere esposte, tra cui graffiti, fotografie, installazioni e stampe su vari materiali come tela, tessuto, alluminio, forex e plexiglass, appositamente riprodotte per questa esposizione. Una narrazione, accanto a opere iconiche come Ozone Angel, Steve Jobs, Napoleon e Waiting In Vain, attraverso una speciale sezione video che invita lo spettatore a riflettere sulla realtà della società contemporanea: una critica, poco velata, nei confronti della guerra, della privazione di libertà e dell’estremo consumismo, elementi centrali nelle opere dell’artista di Bristol. 

CHI È BANKSY

“Ho iniziato a dipingere graffiti nel classico stile newyorkese che usi quando ascolti troppo hip hop da bambino, ma non sono mai stato uno bravo a farlo. Non appena ho ritagliato il mio primo stencil, ho subito sentito il potere. Che spietatezza ed efficienza, sono perfette”

Ha dichiarato Banksy in un’intervista con l’autore e amico Tristan Manco. 

Banksy, nomen omen? Sull’origine del nome dell’artista britannico tante le teorie: la più quotata è che sia un riferimento alla sua città natale, Bristol, famosa per le sue colline o banks in inglese che dir si voglia. Banksy è considerato uno tra i maggiori esponenti della street art contemporanea: a partire dagli anni novanta, i suoi graffiti sono apparsi in spazi pubblici di tutto il mondo, da Berlino a Londra, da New York a Tokyo, e in molte città italiane, come Napoli per l’appunto.

Spontaneità, ironia e consapevolezza sono alla base di ogni opera dell’artista:

“Non sono così interessato a convincere le persone nel settore artistico che quello che sto facendo è arte, ma cerco molto di più di convincere le persone nella comunità di graffiti che quello che sto facendo è autentico vandalismo.”

Ha dichiarato in un’intervista a Los Angeles.

Non solo arte, la sua influenza ha superato negli anni e sta ancora superando l’immaginabile: partite dalla strada alcune sue opere sono state vendute all’asta a prezzi esorbitanti – nell’ottobre 2021 si è stabilito il record di 21,6 milioni di euro – e il Time Magazine nel 2010 l’ha inserito tra le 100 persone più influenti al mondo accanto a Barack Obama, Lady Gaga e Steve Jobs. 

Le vendite e le stesse esposizioni di Banksy non sono mai state autorizzate dall’artista: la prima autorizzazione è avvenuta nel 2023 per l’esposizione alla Gallery of Modern Art a Glasgow. 

L’USO DELLO STENCIL

Il passaggio di Banksy dall’aerosol allo stencil rappresenta un’evoluzione significativa nell’arte di strada in genere, ma rappresenta un’evoluzione per Banksy. Già usati da Blek La Rat, ispiratore di Banksy per la serie di ratti, è a oggi lo stile preferito dello street artist britannico. Gli stencil di Banksy sono vivi: l’impressione è che le figure possano saltare fuori dallo sfondo da un momento all’altro. 

Banksy ha trasformato l’arte di strada in una modo per fare guerra, utilizzando tecniche a portata di tutti e in luoghi non sospetti: “gli elementi di ‘non-ancora-coscienza’ che possono essere definiti (con cui si riferiscono all’arte che cerca una sorta di utopia), perché l’opera di Banksy è già chiaramente consapevole di sé stessa e del suo ruolo nella psiche culturale. Se così non fosse, sembrerebbe quindi incomprensibile il confronto reciproco dei dipinti, chi costituiscono le parti volutamente umoristiche dell’opera. 

Sebbene alcuni critici affermino che l’opera di Banksy sia surrealista, e il termine surrealista che è soggetto a convenzione sociale ben precise. Se così non fosse, il confronto di immagini adeguate perderebbe di significato. Neanche si vuol dire che un’opera, consciamente o inconsciamente, contengono percezione immaginativa del futuro punto e radicato in un tempo in un ambiente sociale specifici, che lo rendono accettabile e accessibile”, questo è quanto affermato da Bloch in un saggio di Clayton Davies e David Sarpong titolato Rilevanza epistemologica dell’arte negli studi pianificati e futuri.

ZOOM SU ALCUNE OPERE 

•Rude Copper 

L’opera raffigurante un poliziotto britannico in uniforme che mostra il dito medio è ormai una delle opere più celebri e provocatorie di Banksy. Una critica all’autorità, una sfida alla sorveglianza e all’abuso di potere? Un’opera che si colloca nell’arte di protesta, che invita a riflettere sulla libertà e l’autorità.

•Girl with balloon

Realizzata per la prima volta a Londra sul muro della scalinata della South Bank nel 2002 rappresenta una bambina che tende la mano verso un palloncino che vola via. Un’immagine semplice ma potente: una bambina in bianco e nero vede volare via un palloncino colorato – il palloncino simboleggia la speranza e la felicità anche in un ambiente sporco e trascurato quale è il mondo. 

Piccola curiosità: una versione di Girl with balloon ha attirato l’attenzione del mondo nel 2018 quando, durante un’asta di Sotheby’s, l’opera si è autodistrutta parzialmente subito dopo essere stata venduta.

•Media Canvas

Un fotogramma pornografico della guerra e della povertà del mondo occidentale. Una bambina con addosso poco più che stracci viene lasciata da sola: i giornalisti camminano su carcasse di vita non curanti del dolore altrui; son solo concentrati sulla riproduzione di quella realtà e non si fanno scrupoli a fermare con le mani i soccorsi. Quest’opera è uno schiaffo alla vita, ma non la nostra, alla vita di tanti che soffrono per i capricci e le scelte di qualcun altro. “Quando i ricchi si fanno la guerra tra loro, sono i poveri a morire”. 

INFORMAZIONI UTILI PER LA VISITA – THE WORLD OF BANKSY

The Immersive Experience

11 Ottobre 2024 – 4 maggio 2025

Napoli, Arena Flegrea Indoor, Mostra d’Oltremare Viale John Fitzgerald Kennedy, 54 Napoli

• Orari

Da mercoledi a domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso ore 18:00)

• Aperture straordinarie

6 gennaio, 21 aprile e 22 aprile 2025

• Chiusure straordinarie

23, 24, 25, 30, 31 dicembre 2024 e 1 gennaio 2025

• Biglietti

Intero e 14,50 giorni infrasettimanali /e 16,50 weekend e festivi

Ridotto bambini 6-12 anni e7 giorni infrasettimanali / e 8 weekend e festivi

Riduzione per gruppi scuole (a partire dalle 10 fino a 25/30 persone): e7 giorni infrasettimanali / e 8 weekend e festivi, docenti / accompagnatori gratuiti ogni dieci alunni

Riduzione per gruppi adulti, aziendali, universitari, associazioni culturali: (a partire dalle 10 fino a 25/30 persone): E10 nei giorni infrasettimanali / e12 nei weekend e festivi

Giorni infrasettimanali con prezzo festivo: 1 novembre 2024, 6 gennaio 2025, 21 aprile 2025, 25 aprile 2025, 1 maggio 2025

• Sito web e contatti

www.theworldofbanksy.it

info@theworldofbanksy.it

393317841330

Antonietta Della Femina 

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Immagini scattate personalmente

Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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