Primo PianoSociale

Ilona Maher, l’atleta che a passo di danza risolleva le donne d’America

Giocatrice di rugby dalla personalità carismatica, da qualche anno Ilona Maher fa innamorare il pubblico femminile di mezzo mondo con la sua presenza social dirompente e fuori dagli schemi.

Alta un metro e settantotto, muscolosa e fiera di esserlo, Ilona insegna alle donne che anche un corpo forte può essere femminile e che la bellezza è in ogni forma.

Sono trascorse due Olimpiadi da quando Ilona Maher è apparsa per la prima volta nella mia for you page di Tiktok. È stato amore al primo video: divertente e arguta, col fisico imponente di un’amazzone, Ilona incarnava un tipo di bellezza diversa da quella che le riviste di moda ci dicono di dover conquistare, una bellezza che io, da bambina alta, muscolosa e con le ossa grosse, non avevo mai imparato ad apprezzare in me.

Giocatrice della nazionale femminile di rugby a 7, atleta olimpica a Tokyo nel 2021 e quest’anno medaglia di bronzo a Parigi, è stata soprannominata “la fidanzatina d’America”, America’s sweetheart, per l’affetto che suscita con estrema facilità nel popolo statunitense, e soprattutto nelle donne.

Complice il messaggio di autostima e amor-proprio che lancia costantemente con i suoi contenuti social, Ilona – perdonatemi se contro ogni femminismo la chiamo per nome, ma penso a lei con l’affetto di una sorella – si mostra forte e determinata sul campo da rugby, ma anche vulnerabile, femminile e simpatica. Che indossi una tuta da gioco o un abito a tubino, porta le labbra tinte di rosso e le usa per parlare dell’importanza di amarsi e rispettarsi sempre, ignorando gli standard di bellezza che la Società impone da secoli.

Cresciuta in un mondo che non ritiene femminili le donne che praticano sport fisici estremi, Ilona rompe gli stereotipi legati all’immagine corporea, scendendo in campo indossando il rossetto, esibendo la sua forza fisica senza mai farsi piccola, neanche sui red carpet a cui viene spesso invitata ora che partecipa alla 33esima edizione del Ballando con le Stelle americano.

Col suo partner di ballo Alan Bersten, Ilona si esibisce da diverse settimane con abiti svolazzanti e femminili che non nascondono la sua prorompente bellezza “androgina”, anzi la esaltano. Non solo, in molte esibizioni non è soltanto Alan a sollevare la sua partner in prese spettacolari, ma anche il contrario. È già iconica l’esibizione a tema Disney che ha visto Ilona travestita da Luisa di Encanto – personaggio caratterizzato da una forza sovrumana – issare il ciuchino Alan sulle sue spalle come nel film.

Tale esibizione ha scaldato i cuori del pubblico femminile e commosso la sottoscritta. Sul web fioccano video-reaction di bambine felici di vedere una donna bella e forte danzare sullo schermo e commenti di donne adulte che esprimono rimpianto nel non aver avuto negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza un esempio di bellezza come Ilona, non soltanto in tivù o negli sport, ma anche sulle riviste di moda.

Lo scorso settembre infatti, dopo la vittoria del bronzo della squadra americana alle Olimpiadi, Ilona ha posato per la rivista Sport Illustrated Swimsuit in tutta la sua gloriosa possenza: statuaria e femminile nei suoi bikini, ma soprattutto fiera della sua muscolatura, Ilona ha dato alle donne quello che da sempre chiedono, la rappresentazione di un tipo diverso di femminilità e bellezza, di una forza che non deve essere vista come un’esclusiva maschile, di una forma fisica che non vale meno perché c’è un po’ di cellulite sulle cosce.

In pochi gesti, Ilona è riuscita a guarire una ferita che non sapevo fosse profondissima, una ferita che infettava anche gli occhi. Non riuscivo a vedere prima quanto potesse essere femminile una schiena forte con spalle larghe, quanto fossero belle le cosce grosse e le braccia muscolose. Ma se Ilona è stupenda così com’è, con i suoi muscoli e la sua ossatura imponente, allora forse anche io posso esserlo, senza vergognarmi di indossare quel vestito tutto fronzoli che le riviste mettono sempre e solo indosso alle taglie 38.

Seguire Ilona sui social è terapeutico. Ci si riappropria di una visione che fin da piccoli ci insegnano a cancellare, di uno splendore che è dato dalla vitalità, dal sorriso, dall’acume e, perché no, da due bicipiti forti.

Claudia Moschetti

Leggi anche: La Psicologia nello Sport: quanto la mente influenza le prestazioni?

Claudia Moschetti

Claudia Moschetti (Napoli, 1991) è laureata in Filologia Moderna. Ha insegnato italiano a ragazzi stranieri e scritto per un sito universitario. È attualmente recensora presso il blog letterario Il Lettore Medio e redattrice per il magazine La Testata. Dal 2015 al 2021 ha collaborato alla fiera del libro gratuita Ricomincio dai libri, di cui è stata anche organizzatrice.
Back to top button