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Anora: un film che riflette il sogno americano

Uscito il 7 novembre 2024, Anora ha conquistato subito l’attenzione della critica, aggiudicandosi la Palma d’Oro, a maggio, al Festival di Cannes 2024.

Diretto da Sean Baker, il film è una miscela avvincente di commedia nera e dramma, con una pungente critica sociale che esplora le contraddizioni del sogno americano.

Raccontando la storia di Annie, una spogliarellista di Manhattan, il film ci catapulta in un mondo dove il lusso e l’ambizione si intrecciano con l’emarginazione e la disillusione.

La trama

La trama segue Annie, una giovane ballerina ed escort di Manhattan che, dopo aver incontrato Ivan, il viziato e ricco figlio di un oligarca russo, si illude di poter cambiare il suo destino. Tuttavia, come spesso accade nei film di Baker, la storia personale della protagonista si amplia in una narrazione che abbraccia le difficoltà sociali e le diseguaglianze economiche. Sean Baker, già apprezzato per la sua capacità di rappresentare le vite degli emarginati e di chi vive ai margini, riesce a trasmettere empatia e autenticità attraverso il suo stile di regia, trasformando ogni interazione e dialogo in una potente riflessione. La sceneggiatura dinamica e incalzante guida il pubblico in una visione coinvolgente che, per le sue due ore e venti minuti, non lascia mai calare l’attenzione.

La regia di Baker è accompagnata da una sceneggiatura straordinaria, che costruisce un mondo ricco di personaggi sfaccettati, senza mai cadere nel giudizio. La sua empatia per gli outsider emerge con forza, come in The Florida Project e Tangerine. Questo approccio rende Anora non solo un film da vedere, ma un’esperienza emotiva da vivere, dove il caos della narrazione si sposa con una profondità rara.

Il personaggio di Annie: vulnerabile, ma affascinante

Mikey Madison offre una performance straordinaria nel ruolo di Annie, un personaggio che incarna la speranza, la vulnerabilità, ma anche una forza nascosta. Baker non la racconta come una povera vittima, anzi la dipinge come una donna complessa, piena di sogni e contraddizioni. Il pubblico si ritrova a simpatizzare con lei, anche nei momenti più folli e caotici della trama.

In Anora, la protagonista diventa una sorta di “eroina tragica” moderna, una figura che rappresenta una parte della società sempre più invisibile, ma che sogna ancora una possibilità di cambiamento. Questo è uno degli aspetti che rende il film tanto potente: il personaggio di Annie non è mai giudicato, ma compreso.

Un altro tema importante trattato in Anora è il lavoro sessuale. Baker evita qualsiasi forma di moralismo e tratta il tema con rispetto e naturalezza. La scelta di raccontare il lavoro sessuale senza giudizio è rara e apprezzata. Schietto ed empatico al tempo stesso, una delle cose che più si apprezzano del cinema di Baker.

Anora è un film che diverte, ma non si sottrae alla riflessione. La commedia nera, combinata con un dramma profondo, dà vita a una pellicola che parla di disillusione e della ricerca di una vita migliore, sempre fuori dalla portata. La critica sociale di Anora, pur nella sua forma spigolosa e talvolta irriverente, arriva dritta al cuore.

Perché non perdere Anora

 Anora è un film che non solo intrattiene, ma invita anche a riflettere. Con una regia brillante, una sceneggiatura incisiva e una performance magistrale di Mikey Madison, Sean Baker ci regala una storia che esplora i temi universali della speranza, dell’ambizione e della disillusione. Se sei un appassionato di cinema indipendente e ti piace vedere storie che sfidano le convenzioni, Anora è un film da non perdere.

Arianna D’Angelo

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Arianna D’Angelo

Arianna, classe ‘98. Mi piacciono le arti visive e musicali. Per me scrivere è esternare il mio mondo interno raccontando ciò che mi appassiona. L’Arianna del mito greco liberò Minosse con il suo filo e io con la mia scrittura libero il mio mondo e ve lo racconto.
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