Guerra Israele- Palestina: cosa sta succedendo?
Il 7 ottobre 2023 è ricominciato l’aspro conflitto tra Israele e Palestina con l’attacco da parte di Hamas e la presa di diversi ostaggi israeliani.
Perché ricominciato? Beh, come sappiamo, il conflitto tra israelo- palestinese ha origini ben più antiche. Ripercorrendo brevemente la guerra, tutto è iniziato nel 1947, quando l’Assemblea Generale dell’ONU ha preso la decisione di creare lo Stato di Israele all’interno di quello palestinese.
Si ritenne la scelta migliore dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la Shoah, ma, ovviamente, a pagarne le spese fu il popolo della Palestina.
Tornando al 7 ottobre, dopo una serie di conflitti e attacchi, con conseguente espulsione dei palestinesi dai propri territori per far posto allo Stato di Israele, Hamas, movimento di resistenza, decise di attaccare uccidendo diverse persone e prendendone tante altre come ostaggi.
Da quel momento il presidente Netanyahu, salito al potere nel 2022, ha iniziato a bombardare senza alcuna pietà i territori palestinesi, in particolare la Striscia di Gaza. I dati di Amnesty International parlano di circa 40.000 morti e più di 1 milione di sfollati.
Nonostante diverse trattative di pace, la soluzione sembra lontana, ancor di più da quando il conflitto ha coinvolto altri paesi come Yemen, Libano e Iran. Tutto è partito dagli Houti, un gruppo sciita sostenuto dall’Iran che ha iniziato a rallentare e bloccare le navi mercantili che passavano per il Mar Rosso.
L’intento era quello di mettere pressione su Israele affinché annullasse il conflitto. Questo però ha provocato il coinvolgimento degli Stati Uniti che, attraverso alcune operazioni militari, hanno attaccato gli Houti per “la sicurezza” del traffico marittimo.
La questione però non si è fermata.
Ad entrare in gioco sono stati anche Libano e Iran che, dopo alcuni attacchi da terra da parte di Netanyahu, hanno deciso di reagire. Hezbollah, partito libanese, è diventato il nuovo protagonista delle vicende al fianco della Palestina. Israele ha attaccato il gruppo e bombardato alcuni obiettivi strategici nel paese provocando diverse vittime.
Dopo la morte del leader di Hezbollah, la situazione è peggiorata con l’aumento notevole di attacchi concentrando il conflitto tra Israele e Libano.
Per quanto riguarda l’Iran, dopo diverse tensioni che vanno avanti da molti anni contro Israele, nell’aprile 2024 c’è stato un attacco all’ambasciata di Damasco, dove Netanyahu non ha né confermato né negato la responsabilità del suo paese. in tutta risposta, l’Iran ha iniziato un attacco missilistico su Israele il quale, qualche giorno dopo, avrebbe risposto.
Con la morte dei leader di Hezbollah e di Hamas, l’Iran ha iniziato alcuni bombardamenti su Israele ricevendo risposta poco dopo.
Insomma, il conflitto partito dalla metà del 900, sembra tutt’altro che risolto, anzi. Oltre a Israele e Palestina si sono aggiunti i numerosi territori del Medio Oriente che combattono per sostenere i palestinesi in questa lunga e dura guerra con migliaia di morti.
Intanto i paesi occidentali cosiddetti “civilizzati” stanno a guardare sostenendo e aiutando Netanyahu in quella che sembra a tutti gli effetti un’invasione territoriale.
Martina Maiorano
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