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Prevenire la violenza: cosa sono i C.A.M.?

Il mese di novembre è sempre carico di iniziative contro la violenza sulle donne.

Sarà per la Giornata Internazionale del 25, o per il ricordo di vittime innocenti, si tratta di un periodo ricco di eventi e manifestazioni a tema.

Bisogna considerare che, anche durante l’anno, accadono femminicidi, violenze e abusi ai danni delle donne, la maggior parte da partner o familiari.

I C.A.V. ricevono, ogni giorno, richieste d’aiuto e sostegno per situazioni ormai senza controllo. Sebbene non si parli molto dell’argomento, esistono anche uomini violenti che si rendono conto del male inflitto alle vittime e decidono di farsi aiutare.

Ecco che nascono i C.A.M., centri d’ascolto per uomini maltrattanti.

A Firenze, nel 2009, viene istituito il primo centro, che nasce dal progetto Cesvot Innovazione a gennaio dello stesso anno. Viene fuori grazie alla collaborazione con l’Associazione Artemisia, Centro Antiviolenza, e l’Asl della città. 

Si tratta di un punto di riferimento per uomini che si rendono conto dell’atteggiamento molesto e violento, e decidono di intraprendere un percorso di cambiamento.

Insomma, una presa di responsabilità.

Da Firenze, i C.A.M. si sono aperti in varie città d’Italia, come Roma, Cremona e Sardegna, tutti con lo scopo di rieducare i “pazienti” grazie all’intervento di psicologi, psichiatri ed educatori.

Oltre al servizio fornito personalmente al centro, è possibile usufruire di quello telefonico, dove l’uomo può chiamare ed essere indirizzato al C.A.M. più vicino con appuntamento, nel quale riceverà sostegno psicologico e informazioni riguardo le attività.

Il centro non è rivolto solo agli uomini, infatti anche le donne possono trovare aiuto e comprensione. Attraverso, poi, eventi e percorsi di sensibilizzazione con operatori e formatori, si tratta in tema della violenza di genere in maniera appropriata e approfondita.

Il programma per gli uomini maltrattanti prevede colloqui individuali, durante i quali si pone l’accento sui comportamenti violenti e l’impatto che possono avere sulla vittima. Successivamente si viene inseriti in un gruppo condotto da esperti in cui vengono toccate tematiche importanti, quali la violenza di genere e l’importanza della cultura di provenienza. Essenziali anche i percorsi di gestione della rabbia.

I risultati? Beh, pare che siano buoni. La maggior parte degli uomini termina il percorso avviandosi al cambiamento.

Lo scopo dei C.A.M. è la prevenzione rispetto alla violenza. Spesso, infatti, le vittime si ritrovano a dover scappare o denunciare il carnefice, che viene condannato in base al reato. Il centro, invece, cerca di evitare le dinamiche successive ed intervenire ai primi comportamenti errati, sostenendo uomini nel percorso di miglioramento, al fine di evitare tragedie.

Martina Maiorano

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Martina Maiorano

Ciao! Sono Martina Maiorano, classe 1996. Fin da piccola ho avuto due grandi passioni: i libri e il beauty. Frequento Lettere Moderne all’Universitá Federico II e da poco sono entrata nel team de La Testata, pronta ad accettare nuove sfide!
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