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Kumari: dee o prigioniere?

Fin dai tempi più antichi le divinità venivano immaginate lontane dal mondo mortale.

Gli antichi Greci, e successivamente i Romani, per esempio, raccontavano, attraverso la mitologia, di come dei e umani potessero convivere insieme.

Oggi sembra impossibile, ma esistono religioni che prevedono la presenza di una divinità in terra.

Sto parlando delle Kumari, le idee bambine induiste.

Ci troviamo in Nepal, dove l’induismo è la religione principale. Qui esiste un culto molto particolare, ovvero quello di credere che una divinità viva con gli umani.

Non si tratta di una persona normale, bensì una bambina.

La credenza nasce nel XVII secolo e il nome deriva dal termine vergine, appellativo della dea. Anticamente ogni villaggio aveva una Kumari, oggi invece rimane la più importante, ovvero quella reale.

La piccola incarna la dea Taleju la quale, giocando a dadi con il re, si arrabbiò molto quando capì che quest’ultimo provava desiderio per lei. Da quel momento si mostrò solo sotto forma di bambina e ognuno avrebbe dovuto inchinarsi a lei.

Così, ogni anno, viene eletta una nuova Kumari scelta da una casta di buddhisti, i più importanti. La piccola deve avere 32 caratteristiche perfette quali braccia lunghe, mani delicate, occhi e capelli scuri. Inoltre non può piangere e deve mantenersi sempre calma.

La vera prova che affronta la bimba è quella di trovarsi da sola per una notte intera in una stanza tra teste di capre e bufale e uomini travestiti da demoni, per spaventarla. Se supererà la prova con coraggio, allora sarà la Kumari.

E se tutto ciò vi sembra troppo per una piccola bambina, sarà sconvolgente il seguito.

La nuova dea, dopo i riti di purificazione, passerà i suoi giorni nel tempio di Taleju con regole rigidissime. Una volta avuto il primo ciclo mestruale, considerata impura, lascerà il palazzo per tornare con la sua famiglia.

La giovane sarà trattata sempre con rispetto e considerata una donna molto forte e coraggiosa.

E sebbene tutto ciò possa risultare strano per noi occidentali, in Nepal sembra la normalità.

Ma allora, perché le regole riguardo le Kumari stanno cambiando? Cosa c’è di sbagliato in tutto ciò?

Apparentemente nulla, se non fosse che la bambina non può frequentare la scuola, viene educata da insegnanti a palazzo, ma nessuno può darle regole ordini, neanche la famiglia stessa. Non può giocare o vivere la vita di una bambina normale e gli viene addirittura vietato di camminare.

Fortunatamente qualcosa sta cambiando e nel paese le Kumari hanno acquisito il diritto scolastico.

Insomma, il mondo è ricco di credenze popolari che talvolta possono influire sulla vita di altri esseri umani, soprattutto bambini. Il culto delle Kumari è molto antico e difficile da cancellare, ma in tempi odierni è possibile alleviare l’esistenza di queste giovani.

Martina Maiorano

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Martina Maiorano

Ciao! Sono Martina Maiorano, classe 1996. Fin da piccola ho avuto due grandi passioni: i libri e il beauty. Frequento Lettere Moderne all’Universitá Federico II e da poco sono entrata nel team de La Testata, pronta ad accettare nuove sfide!
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