Medellin: da capitale del pericolo a faro della trasformazione urbana

C’è una frase latina che ho sempre amato e mi ha sempre spronato a non fermarmi e a credere che c’è sempre una possibilità per tutto: attribuita al comandante cartaginese Annibale recita “troveremo una strada o ne costruiremo una”.
Facilmente utilizzabile in qualche film sulla falsa riga de Il gladiatore, ma è il riassunto perfetto ed è la risposta a tutti coloro i quali ci vogliono far credere che una volta imboccata una strada sbagliata non è più possibile tornare indietro e percorrere una strada diversa, non per forza migliore o peggiore, solo diversa.
La letteratura latina insegna a noi tutti come la determinazione e il desiderio possano far fare grandi cose, ma non bisogna essere per forza Alberto Angela o andare così indietro nel tempo per avere esempi di ciò: tante sono le realtà al mondo, fatte di uomini, che ogni giorno ci dimostrano che non è mai troppo tardi per nulla e che se si lotta insieme, l’uno al fianco dell’altro, un cambiamento – non per forza radicale o immediato – è possibile ed è giusto per lasciare ai propri figli un mondo migliore.
In un’epoca in cui si continua con le colate di cemento, sii il cambiamento come lo è stata la città di Medellin, in Colombia.
Negli anni Ottanta e novanta del secolo scorso la città era nota come una delle più pericolose al mondo a causa del narcotraffico di Pablo Escobar; da allora – negli ultimi due decenni – Medellin ha vissuto una straordinaria trasformazione, non solo sociale ma anche urbana: numerosi investimenti in infrastrutture pubbliche, trasporti e iniziative comunitarie hanno fatto sì che si riducessero i tassi di criminalità e migliorasse la qualità della vita dei suoi abitanti.
Negli ultimi anni, complice la sua trasformazione urbana, la cittadina colombiana ha cominciato una vera e propria crescita anche dal punto di vista ambientale: Medellin, conosciuta come la città dell’eterna primavera per il suo clima temperato durante tutto l’anno, offre numerosi spazi di svago e relax per i suoi cittadini, ma ciò che ha favorito la sua presenza sui quotidiani internazionali è il progetto “Corredores verdes“, cioè “corridoi verdi” che si pone come obiettivo quello di creare corridoi di vegetazione lungo le principali strade e lungo i viali della città.
Questo progetto mira:
– alla riduzione dell’inquinamento, attraverso l’assorbimento di CO2 e altri inquinanti da parte degli alberi
– alla mitigazione dell’effetto isola di calore, in quanto le aree verdi contribuiscono a ridurre le temperature urbane e migliorando così il microclima della città
– alla promozione della biodiversità essendo che i corridoi verdi divengono anche dimora di varie specie di flora e sauna.
Secondo Legambiente il comune di Medellin ha attivato ben 30 corridoi verdi urbani, “principalmente concentrati nelle aree in cui in precedenza mancavano spazi verdi e con questo intervento la temperatura media è stata diminuita di oltre due gradi“.
Un intervento urbano volto alla salute del cittadino, ma non solo, in quanto la città ha previsto corsi di formazione per alcuni cittadini, affinché questi ultimi potessero diventare giardinieri cittadini e tecnici delle piantagioni; Medellin è impegnata a 360 gradi nell’educazione ambientale e la miglioria dell’ambiente urbano sta sensibilizzando i cittadini sull’importanza del verde e sulla piantumazione di nuove piante: finora sono stati 8.800 gli alberi piantati e oltre 90.000 specie di piante minori.
Hector Abad Faciolince, scrittore colombiano su Medellin:
“Medellín no es una ciudad, es un estado mental.”
(Medellín non è una città, è uno stato mentale.)
Antonietta Della Femina
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