Prima di tutto tocca nascere. Il graphic novel di Sonno

Ti sei mai sentito strano, difettoso, diverso? Ti sei mai arrabbiato perché sembra sempre esserci un posto per tutti nel mondo, ma non per te?
Mattia, il protagonista del graphic novel Prima di tutto tocca nascere di Sonno pubblicato da Feltrinelli, ti capirebbe.
Mattia è figlio di due persone che si sono arrese alla vita, di un padre che non sa come reagire e di una madre troppo ancorata agli errori del passato. Sembra quasi che questo rifiuto alla vita gli venga trasmesso: quando arriva il momento di fare i primi passi, le gambe di Mattia non si muovono. Non funzionano, sembrano quelle di una bambola di pezza. Nessuna diagnosi, i medici non trovano nulla. Forse un modo per rifiutarsi di affrontare la vita.
Le gambe di Mattia simboleggiano quella che molti chiamano “semplice insicurezza” ma che in realtà è un complesso intreccio di fili che determina non solo chi siamo, ma anche come possiamo cambiare, rivoluzionarci.
L’autrice Michela Rossi, in arte Sonno:
“Ho deciso di parlare di quell’enorme mondo dietro quella cosa che molti chiamano ‘semplice insicurezza’. Quella cosa che ti fa nascere, morire e poi rinascere circa un centinaio di volte. Perché tutti noi ci siamo ritrovati a pensare almeno una volta ‘minchia’, devo trovare il modo per andare avanti. Per rinascere’. Ho voluto parlare della forza anche quando si sbaglia. Ho voluto parlare di realtà, senza cadere nella passività del solito ‘la vita è così, facci pace’. Con metafore e situazioni folli ho voluto dire la verità, perché la verità è folle e perché la verità è quella cosa di cui ho sempre avuto bisogno. Spero anche voi.”
Le gambe rotte di Mattia diventano lo specchio che riflette i suoi conflitti interiori. Mattia ha paura non essere capace di affrontare la vita, teme che la sua unica opzione sia quella di “accettare le cose così come stanno”, per citare il fumetto.
Mattia, intanto, cresce. Le sue gambe crescono con lui e gli parlano, lo rassicurano, e come per magia un giorno si muovono. Perché bisogna trovare un modo per sfidare il dolore, usarlo finché non ci porta qualcosa di buono.
Le gambe di Mattia lo porteranno in tanti posti. Uno tra questi Berlino, dove scopre la sua passione per il disegno.
Lo porteranno verso il suo grande amore, Mara, da cui avrà una figlia.
Una figlia, Christiane, che è bella come il sole e danza leggiadra nell’aria. Ma non sa muovere le braccia, non si muovono, sembrano non volersi staccare dai suoi fianchi.
E Mattia sa esattamente cosa fare. Le vuole mostrare che la vita è fatta di cose che ciclicamente ritornano sempre a bussare alla nostra porta, anche brutte, e la differenza sta tutta negli strumenti che acquisiamo per affrontarle lungo il cammino.
Vuole insegnarle che si può uscire dal buio della paura cercando la luce, ma che questo non basta. Nella luce bisogna anche imparare a starci.
“È dura scegliere la luce e abbandonare il buio. È dura lavorare, è dura fare finta di non avere paura, è dura provarci. A volte persino muoversi è dura. È dura continuare a dire che non siamo qui per lamentarci, ma vogliamo solo dirci la verità. La parte più difficile è restarci, nella luce.”
Con una drammatica ironia l’autrice Sonno ci mostra come Mattia alla fine trova il proprio posto nel mondo, insegnandoci che possiamo sempre cercare la luce e mostrarla agli altri, anche attraverso il buio.
Marcella Cacciapuoti
Leggi anche: Radium Girls di Cy: la graphic novel sulle “ragazze fantasma”