Sanremo 2025, le pagelle della prima serata: scivoloni, note stonate e istituzionali
![Sanremo 2025](https://www.latestatamagazine.it/wp-content/uploads/2025/02/476315132_928506716162589_7891499974753967016_n.jpg)
Il Festival di Sanremo 2025 è iniziato e, come sempre, non si parla solo di musica, ma anche di look improbabili, performance memorabili (nel bene e nel male) e colpi di scena degni di una soap opera.
Tra veterani che giocano sul sicuro, giovani che cercano di farsi notare e qualche scommessa azzardata, la prima serata ha già dato materiale per discussioni infuocate.
Abbiamo ascoltato, osservato, giudicato e – senza troppi filtri – ecco le pagelle di questa edizione: chi ha brillato, chi ha deluso e chi ci ha lasciati perplessi.
Achille Lauro – “Incoscienti Giovani”
Lauro continua a stupire con il suo stile provocatorio, ma la formula inizia a mostrare segni di usura. Performance scenica impeccabile, ma il brano non aggiunge molto di nuovo al suo repertorio. Voto: 6,5 (provocatore seriale).
Gaia – “Chiamo io chiami tu”
Melodia accattivante e ritmi latini, Gaia porta freschezza sul palco. Tuttavia, il pezzo rischia di perdersi tra le tante proposte simili. Voto: 6 (solare ma prevedibile).
Coma_Cose – “Cuoricini“
Il duo porta la loro solita alchimia sul palco, con un brano che mescola pop e cantautorato. Tuttavia, manca quel guizzo che li aveva contraddistinti in passato. Voto: 6,5 (affiatati ma senza sorprese).
Francesco Gabbani – “Viva la vita”
Gabbani torna con un brano che celebra la vita, ma senza la brillantezza dei suoi successi precedenti. La melodia è piacevole, ma manca quel tocco di originalità. Voto: 6 (positivo ma prevedibile).
Willie Peyote – “Grazie ma no grazie”
Con la sua solita ironia, Willie critica la società moderna. Il testo è pungente, ma la musica non riesce a sostenere l’impatto delle parole. Voto: 6,5 (critico ma non incisivo).
Noemi – “Se ti innamori muori”
Noemi sfodera la sua potente voce in un brano intenso. Tuttavia, la canzone segue schemi già visti e non sorprende. Voto: 6,5 (potente ma convenzionale).
Rkomi – “Il ritmo delle cose”
Rkomi porta un brano dal ritmo incalzante, ma la complessità del testo rende difficile la comprensione al primo ascolto. Voto: 6 (ritmato ma criptico).
Modà – “Non ti dimentico”
I Modà tornano con una ballata romantica nel loro stile inconfondibile. Tuttavia, la formula inizia a sembrare datata. Voto: 5,5 (romantici ma stantii).
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Rose Villain – “Fuorilegge”
Con un’immagine forte e un sound moderno, Rose cerca di distinguersi. Il brano ha energia, ma manca di profondità. Voto: 6 (grintosa ma superficiale).
Brunori Sas – “L’albero delle noci”
Brunori porta la sua poetica sul palco, con un brano riflessivo e ben scritto. Tuttavia, potrebbe risultare troppo introspettivo per il grande pubblico. Voto: 7 (poetico ma di nicchia).
Irama – “Lentamente”
Irama propone una ballata intensa, ma il brano non riesce a distinguersi tra le altre proposte. Voto: 6 (intenso ma anonimo).
Clara – “Febbre”
Con una voce calda e avvolgente, Clara presenta un brano sensuale. Tuttavia, la canzone manca di un ritornello memorabile. Voto: 6 (sensuale ma dimenticabile).
Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”
La leggenda della musica italiana porta una performance emozionante, ma il brano risulta un po’ datato. Voto: 6,5 (emozionante ma retrò).
Sarah Toscano – “Amarcord”
Con un titolo che richiama Fellini, Sarah propone un brano nostalgico. Tuttavia, la canzone non riesce a lasciare il segno. Voto: 5,5 (nostalgica ma insipida).
Fedez – “Battito”
Fedez porta energia sul palco con un brano pop-rap. Tuttavia, la canzone manca di originalità e suona già sentita. Voto: 6 (energetico ma banale).
Simone Cristicchi – “Quando sarai piccola”
Cristicchi torna con la sua sensibilità unica, offrendo un brano toccante. La profondità del testo è il suo punto di forza. Voto: 7,5 (profondo e toccante).
Marcella Bella – “Pelle diamante”
Marcella porta la sua esperienza sul palco, ma il brano non riesce a brillare come sperato. Voto: 6 (esperta ma opaca).
Giorgia – “La cura per me”
Giorgia incanta con la sua voce straordinaria, ma il brano non raggiunge le vette dei suoi successi passati. Voto: 7 (vocale ma non memorabile).
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Olly – “Balorda nostalgia”
Olly propone un brano nostalgico con un tocco moderno. Tuttavia, la canzone fatica a emergere tra le altre proposte. Voto: 6 (nostalgico ma piatto).
Elodie – “Dimenticarsi alle 7”
Elodie porta sensualità e carisma sul palco, è sempre una diva (anche incellofanata). Il suo pezzo, tuttavia, non ha lo stesso “graffio” dei precedenti e risulta istituzionale, come un po’ tutta questa edizione del festival. Voto: 5.5 (bella ma poco incisiva).
Francesca Michielin – “Fango in Paradiso”
Francesca offre una performance intensa con un testo profondo, ma la melodia non lascia il segno. Voto: 6 (intensa ma non memorabile).
Joan Thiele – “Eco”
Joan porta un sound internazionale e una presenza scenica magnetica, ma il brano fatica a decollare. Voto: 6,5 (internazionale ma sottotono).
Lucio Corsi – “Volevo essere un duro”
Lucio presenta un brano originale con un tocco retrò, ma potrebbe risultare troppo di nicchia per il grande pubblico. Voto: 6 (originale ma di nicchia).
Bresh – “La tana del granchio”
Bresh porta un brano fresco con un testo interessante, ma la performance manca di energia. Voto: 6 (fresco ma fiacco).
Rocco Hunt – “Mille volte ancora”
Rocco propone un brano orecchiabile con il suo stile inconfondibile, ma senza particolari novità. Voto: 6,5 (orecchiabile ma prevedibile).
Serena Brancale – “Anema e core”
Serena offre una performance vocale notevole con un brano dalle sfumature jazz, ma potrebbe non incontrare i gusti di tutti. Voto: 6,5 (raffinata ma di nicchia).
Shablo, Guè, Joshua e Tormento – “La mia parola”
Il collettivo porta energia e ritmo sul palco, ma il brano risulta poco coeso. Voto: 6 (energetici ma disordinati).
The Kolors – “Frida”
I The Kolors tornano con un brano pop-rock energico, ma senza particolari innovazioni. Voto: 6 (energici ma prevedibili).
Tony Effe – “Damme ‘na mano”
Prova a fare il romantico, ma sembra un fuori quota in gita scolastica. Meno lusso, più malinconia, ma il risultato è un mix incerto tra Califano e un vocale su WhatsApp. Voto: 5,5 (fuori contesto).
Sanremo 2025, le pagelle dei presentatori
Carlo Conti
Se Sanremo fosse un motore, lui sarebbe l’olio che lo tiene perfetto e senza sbavature. Una macchina impeccabile, ma senza quel colpo di testa che ti fa dire “wow”. Fa tutto bene, ma tutto prevedibile. Se cadi dalle scale, lui ti raccoglie con il sorriso e riprende la scaletta come se niente fosse. Voto: 7 (troppo perfetto per essere vero).
Gerry Scotti
Se il Festival fosse una cena in famiglia, lui sarebbe lo zio che porta il dolce e tiene banco con le battute. Piace a tutti, non sbaglia un colpo, ma non lascia il segno. Ti aspetti il momento in cui chiede un aiuto da casa, ma non arriva mai. Voto: 6,5 (rassicurante come un plaid, ma un po’ spento).
Antonella Clerici
Solare, allegra, sorridente… forse anche troppo. Sembra la maestra che ti dice che sei bravissimo anche quando hai sbagliato tutto. Sa stare sul palco, ma manca di guizzo. Voto: 6 (troppo zucchero, serve più pepe).
Sveva Di Palma
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Photocredits: Rai Play