Lotto e non solo l’otto marzo

Il collettivo “Non una di meno” guida Napoli in un corteo in occasione dell’otto marzo, partendo da Piazza Garibaldi fino ad arrivare a Piazza Dante.
“L’otto marzo La marea transfemminista non si ferma! L’otto saremo marea ed inonderemo le strade con la nostra rabbia e il nostro amore, per scioperare contro la violenza patriarcale ed il genocidio sionista in palestina. Vogliamo tutto.”
La “marea” si muove verso l’Università Federico II dove posa un fantoccio laureato che cita “pensati complice”. La protesta è mossa contro gli abusi di potere e di genere all’interno dell’ente universitario che continua a collaborare con la società produttrice di armi “Leonardo S.p.A” . Già in passato gli studenti, tramite un’occupazione, chiedevano di cessare le cooperazione con la società che attualmente vende armi a Israele e appoggia il conflitto in Medio Oriente.
Il collettivo ” ‘Ccà nisciun’ è Fessa” porta avanti la processione della “Beata Assunzione dell’Aborto” con santini e preghiere utili a una lotta ben precisa: “La nostra rivoluzione vuole rovesciare il potere ecclesiastico e istituzionale che oggi più che mai agisce per imporre il pieno controllo sui nostri corpi, per sottrarci dalla libera e cosciente autodeterminazione, per ripristinare un ordine eterocissessuale. L’alleanza sempre più stretta tra chiesa e le forze femonazionaliste di destra minaccia quotidianamente i nostri diritti riproduttivi, trova spazio nei luoghi della salute- come i consultori – che dovrebbero essere laici e sicuri,rafforza sul piano culturale dei “valori di famiglia” a cui corrispondono dei ruoli di genere ben precisi.”
Nel frattempo il governo di maggioranza si compiace dell’aver trasformato, nella vigilia dell’otto marzo, la pena del femminicidio in ergastolo, ma si deve ancora premeditare un’azione educatrice che possa evitare la morte di una persona.
Montella Lorena
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Foto di Montella Lorena