Cosa sta succedendo alla Disney? Un’era di grande crisi tra flop e controversie

La casa di produzione Walt Disney Pictures sembra star attraversando un periodo di crisi dopo alcuni investimenti non riusciti e scelte “infelici”.
Come stanno reagendo i fan?
Dopo l’insuccesso del remake live action del grande classico Biancaneve, la Disney sembra aver confermato le teorie dei fan che riguardano l’attraversamento di un grande periodo di crisi per la multinazionale. Negli ultimi anni Disney ha investito in nuove produzioni, in particolare sequel e remake live action dei suoi classici, che hanno prodotto una serie di flop e di delusioni per i fan più affezionati.
Parlando di Biancaneve in particolare, il film è stato definito come uno dei live action – e forse il remake live action – più brutto della storia, guadagnandosi il peggior rating della storia di IMDb con un punteggio di 1,6/10. In molti hanno definito questo remake come “non necessario” e “senz’anima”, un’altra delle numerose opportunità mancate. Al centro della polemica figura l’attrice protagonista, Rachel Zegler, a cui è stata attribuita la colpa del fallimento del film per alcuni suoi comportamenti definiti “controversi” dal pubblico e dalla stessa Disney. La casa di produzione infatti, sembra non aver gradito alcune critiche rivolte al classico del 1937 e la presa di posizione politica pro-Palestina.
Ma è davvero tutta colpa sua o la Zegler è solo l’ennesimo capro espiatorio usato dalla Disney per evitare di affrontare le vere cause della crisi in atto?
La Disney domina da sempre il mercato dell’animazione a livello mondiale per le sue idee innovative e le tecnologie di alto livello, tuttavia, dopo la svolta produttiva che ha visto la concentrazione su numerosi remake live action, sequel e prequel, il pubblico sembra aver notato un enorme calo di qualità nelle produzioni, anche di quelle originali, ricordando ad esempio il caso dei film d’animazione Strange World – Un mondo misterioso nel 2022 e Wish nel 2023.
L’allontanamento dalla Disney da parte del pubblico è stato notato anche dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences – l’organizzazione che conferisce ogni anno il prestigioso premio Oscar – la quale ha inserito i film della casa di produzione nella rosa del Miglior film animato, senza però conferirgli una vittoria, per ben tre anni di fila. Un record negativo per la Disney, che ha segnato sia il lento declino delle sue produzioni, che l’avvicinamento dei membri dell’Academy a produzioni più “impegnate” come Il ragazzo e l’airone di Miyazaki o indipendenti, com’è avvenuto per la vittoria di Flow – Un mondo da salvare di Gints Zilbalodis.
In conclusione, la Disney sta dimostrando di non riuscire a parlare più al suo pubblico, concentrandosi principalmente più su delle scelte di marketing discutibili che su delle idee che portino originalità nel panorama cinematografico.
Ilaria Perris
Leggi anche – Live action: creatività limitata o grande scelta di marketing?