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Come si elegge un nuovo Papa? Tutto quello che succede durante il Conclave

Con la morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, si è aperta una nuova fase per la Chiesa cattolica: quella dell’elezione del nuovo Pontefice, meglio nota come Conclave.

Si tratta di un rito solenne, guidato da regole antiche e uno spirito profondo.

Che succede dunque dietro le porte della Cappella Sistina?

Cosa succede quando il Papa lascia il suo incarico?

Alla morte o alla rinuncia del Papa, inizia il cosiddetto periodo della sede vacante. Durante il quale il potere della Santa Sede è affidato al Collegio dei Cardinali, che può occuparsi solo degli affari ordinari. Arriva poi il momento in cui il decano del collegio convoca a Roma tutti i cardinali elettori sotto gli 80 anni, ovvero coloro che hanno diritto di voto.

Cos’è il Conclave e da dove deriva il nome?

La parola deriva dal latino “cum clave”, cioè “con la chiave”, indica dunque che i cardinali vengono segregati nella Cappella Sistina, senza possibilità di comunicare con l’esterno, finché non viene scelto il nuovo Papa. I cardinali alloggiano presso la Domus Sanctae Marthae, spostandosi esclusivamente lungo percorsi controllati e isolati.

Come funziona l’elezione del Papa?

La Messa Pro Eligendo e l’ingresso in Cappella Sistina

Prima di iniziare le votazioni, viene celebrata la solenne Messa Pro Eligendo Papa, segue poi la riunione dei cardinali nella Cappella Sistina. Una volta pronti, il maestro delle cerimonie pronuncia il celebre “Extra omnes”, da qui in poi coloro che non hanno diritto di voto sono costretti ad uscire. Da quel momento, il Conclave è ufficialmente iniziato.

Il sistema di voto prevede una maggioranza qualificata: per essere eletto, un candidato deve ottenere i due terzi dei voti. Se, ad esempio, ci sono 120 cardinali elettori, ne servono almeno 80. Se dopo 34 votazioni non si raggiunge un accordo, si passa al ballottaggio tra i due più votati, pur mantenendo la soglia dei due terzi.

Il rito del voto

I cardinali ricevono una scheda su cui devono scrivere il nome di colui che scelgono come nuovo Papa, sopra vi è scritto: “Eligo in Summum Pontificem” – ovvero “Scelgo come Sommo Pontefice”. Dopo aver scritto il nome del candidato, si piega la scheda e la si deposita in un’urna. Le votazioni possono avvenire fino a quattro volte al giorno, eccezione fatta nel primo giorno, dove c’è solo una votazione.

Fumata bianca o nera: il segnale al mondo

Alla fine dello scrutinio, le schede vengono bruciate. Il fumo che esce dal comignolo della Sistina segnala l’esito:

  • Fumata nera: nessuna elezione.
  • Fumata bianca: è stato eletto un nuovo Papa.

Oggi, per evitare incertezze, si usano fumogeni chimici che rendono il colore inequivocabile.

L’annuncio: “Habemus Papam”

Una volta raggiunta la maggioranza richiesta, il decano chiede al cardinale eletto se accetta l’incarico e il nome pontificale che intende assumere. Il neoeletto entra nella Stanza delle Lacrime, ove ci sono gli abiti papali in diverse misure e sceglie quello più adatto. Ed eccoci al momento atteso da tutti i fedeli: il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia di San Pietro ed esclama: “Habemus Papam”.

Chi può diventare Papa?

In teoria, ogni uomo battezzato, celibe e cattolico può essere eletto Papa, anche se non è un cardinale o un sacerdote. Tuttavia, nella prassi, viene scelto quasi sempre un cardinale, per garantire una profonda conoscenza della Chiesa.

Segretezza e sicurezza: nessuna influenza esterna

Nel periodo del conclave nessuno degli eletti potrà avere contatto con l’esterno. I cardinali possono discutere e confrontarsi tra loro, ma devono restare isolati da qualsiasi influenza esterna. Fino al secolo scorso, i sovrani cattolici potevano esercitare il cosiddetto diritto di veto, oggi abolito. Per evitare interferenze tecnologiche, la Cappella Sistina è sottoposta a rigidi controlli di sicurezza.

Conclusione

Il conclave è considerato un periodo profondo, di preghiera. Un momento carico di significato, in cui storia e spiritualità si incontrano. Tutti aspettano un segnale semplice, ma potente: la fumata bianca che annuncia al mondo il nuovo successore di Pietro.

Arianna D’Angelo

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Arianna D’Angelo

Arianna, classe ‘98. Mi piacciono le arti visive e musicali. Per me scrivere è esternare il mio mondo interno raccontando ciò che mi appassiona. L’Arianna del mito greco liberò Minosse con il suo filo e io con la mia scrittura libero il mio mondo e ve lo racconto.
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