Credevo fosse amore, invece era Spotted Unina
di Barbara Petrano
Tutti conoscete Spotted Unina, se non lo conoscete son problemi vostri.
(Scrivete in anonimo per favore)
Spotted Unina è la più grande community della Federico II, vanta 87.242 fan, ma le interazioni sono più di 83.000, e sono molto attivi. Gli admin? Sono un mistero. Ma io pagherei per esserlo e vedere chi scrive certe cose.
Da come si può notare dai commenti ci sono anche ex studenti o persone un po’ più adulte che seguono appassionatamente la pagina. Inizialmente essa nasce come una sorta di bacheca per gli studenti dell’ateneo napoletano.
Principalmente ci si potevano scambiare commenti su esami, senza consultare i gruppi interfacoltà pubblicamente. O magari essendo timidi ci si può esprimere maggiormente perché il criterio principale è l’anonimato. Magari anche Liberato ha scritto qualcosa su Spotted Unina e non lo sappiamo.
Il punto è che man mano il concetto di spotted si è ampliato ed è nato un vero e proprio verbo, ossia “spottare” (la Crusca prima o poi lo approverà per la felicità degli utenti). Esso vuol dire vedere qualcuno all’università, osservare attentamente come è fatto e come è vestito, prendere nota del luogo preciso e dell’ora e scrivere in chat agli amministratori; dopodiché, vedere il proprio post pubblicato dopo uno o due giorni, con un annesso PALESATI dedicato alla persona scritto in maiuscolo, per indicare la volontà dell’emittente di conoscerla. Ovviamente alla fine del messaggio un bel “pubblica in anonimo”.
Perché, giustamente, un “Ehi ciao segui questo corso?” oppure un “Che studi?” per approcciare sono troppo scontati. Il punto è che noi curiosi e appassionati sostenitori della community non abbiamo mai capito se qualcuno si sia palesato veramente o meno. Esaminando i commenti a questi post ci sono i simpatici che taggano amici per dire “Sì, è lui (nome tizio), palesati”, quelli che taggano gli amici per ridere dell’emittente del messaggio e quelli che gli ricordano che avrebbe dovuto palesarsi da vicino con una bella morale su quanto si siano persi i rapporti offline.
Con l’occhio da sociologo, ho notato che ultimamente gli utenti hanno scambiato la pagina per uno psicologo virtuale o per un consulente matrimoniale. Alcuni parlano dei propri problemi sentimentali, sfogandosi sulla propria intera vita, altri invece cercano l’amore della vita. I commenti più belli sono quelli divertenti (tra cui i miei). Chi offende non fa ridere per niente.
Ma ancora non è stato scientificamente provato perché le persone si affidino e confidino su Spotted Unina. È diventato un vero e proprio passatempo. Grazie ai creatori.
Disegno di Alberto Matteo Marotta