Miyazaki: Anime da Oscar
di Olimpia Branno
Alzi la mano chi non ha mai visto un anime prima d’ora… Ok! Quindi se, per vostro interesse, per strane coincidenze o per imposizioni esterne, ne avete visto qualcuno saprete di cosa sto parlando e soprattutto di chi…
No?! Bene, allora ne parleremo insieme.
Hayao Miyazaki nasce il 5 gennaio del 1941 a Tokyo. Nonostante la guerra ha, tutto sommato, un’infanzia tranquilla eccezion fatta per la salute di sua madre ricoverata ben nove anni per una tubercolosi spinale. Eredita dal padre la passione degli aerei, segno distintivo del disegnatore, molto ricorrente nei suoi capolavori. Si laurea in Scienze politiche ed economia e intraprende una carriera in tale ambito ma successivamente il disegno, che era la sua grande passione, avrà la meglio. Gli anni d’esordio in questo campo sono anni prolifici ed interessanti, rigogliosi di tante idee. Lavorerà a vari progetti, qualcuno vedrà la luce qualcun altro sarà un fallimento… tutto servirà al giovane artista per concentrare la sua materia e darle vita creando così quel legame indissolubile, ad oggi palpabile tra l’artista e la sua opera, creando il binomio: anime – biografia, biografia – anime. A sublimare questi anni scoppiettanti sarà l’incontro con l’amore della sua vita – Akemi Ota – anch’ella disegnatrice.
Questi anni di grande fermento lo porteranno a grandi successi che culmineranno con la fondazione insieme a Takahata, suo collega, dello Studio Ghibli.. Ghibli? E che vuol dire?Direte voi… Beh anche qui cogliamo una sfumatura biografica; tale nome è ispirato a un aereo italiano della seconda guerra mondiale.
Durante il periodo di Studio Ghibli egli tocca l’apice della creazione, con capolavori che resteranno impressi nella memoria degli appassionati e non, quali: Il mio vicino Totoro, La città incantata, Il castello errante di Howl ed infine il mio preferito: Ponyo sulla scogliera.
Perché adoro così tanto questo timido animatore/disegnatore giapponese? Ve lo spiego:
Partendo dal presupposto che con le sue opere, Miyazaki, ha innalzato questa forma d’arte troppo spesso bistrattata e sottovalutata portandola a poco a poco fuori dal margine in cui era stata rilegata a seguito dell’occidentalizzazione e quindi con il successivo e minaccioso confronto con l’industria cinematografica Hollywoodiana; perciò, possiamo affermare a gran voce che è grazie a questo geniale personaggio se l’animazione veste di questo nuovo abito scintillante. Egli è riuscito non solo ad avere un largo consenso mondiale ricevendo vari premi e riconoscimenti fino a vincere il prestigiosissimo premio Oscar nella categoria miglior film d’animazione con La città incantata, ma è arrivato ad essere premiato per il contributo all’umanità e al patrimonio artistico, vincendo l’Oscar onorario alla carriera.
Ciò che affascina dell’arte di Miyazaki è soprattutto il messaggio che veicola attraverso le sue storie che, come vi dicevo prima, sono sempre ricche di elementi biografici. Invita spesso alla riflessione, grazie a lunghi momenti di pura contemplazione: il soffio del vento o la luce del mattino sapientemente disegnata, impongo allo spettatore il proprio ritmo, quasi a sottolineare quanto sia importante fermarsi e godere anche di queste piccole cose, per ricongiungersi a se stessi. In Ponyo sulla scogliera, egli tocca un argomento molto complesso come il rapporto tra genitore e figlio e velatamente quello tra umani e natura esplorati sempre con grande sensibilità e fervida immaginazione. Nel Castello errante di Howl invece, si assiste ad un inno all’amore vero che guarda oltre le apparenze spingendosi a mettersi in discussione valicando i pregiudizi. Insomma, le opere di Miyazaki sono dei veri e propri capolavori che tutti, bambini e adulti, dovrebbero guardare per capire ed apprezzare il senso della vita che, appunto, risiede nell’amore. Amore per il prossimo, per la famiglia, per la natura… amore per se stessi.
Conoscevate questo brillante artista? Avete visto alcuni dei suoi capolavori? Quale vi è piaciuto di più? E quale vi ha incuriosito?